Aprirsi all'ascolto
Zii eccentrici, forme di affettività non tradizionali, ambientazioni inaspettate e una sfida ad ascoltare anche quello che non pensi faccia al caso tuo.
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Ciao! Qui Margherita Maspero.
In un momento di tregua dalla pioggia incessante di questo autunno milanese, mi sono ritrovata in un luogo con un’atmosfera magica a due passi dal naviglio della Martesana. Il contesto era quello di Stazione Radio, casa di produzione audio e centro culturale con sede nell’ex sottostazione elettrica di Milano Centrale.
L’evento era uno dei tanti organizzati in giro per l’Italia in occasione del Festival del Podcasting e io ero insieme a una nuova amica conosciuta proprio grazie alla passione comune per i podcast. Un sorteggio decideva quali tra i tanti podcaster emergenti e indipendenti che si erano iscritti all’evento sarebbero saliti sul “vagone palco” per presentare brevemente il proprio progetto e spiegare le ragioni che li aveva spinti dietro ad un microfono. Così, nel giro di un paio d’ore, ho assistito a una meravigliosa carrellata di età, esperienze, argomenti e prospettive da cui vedere la realtà. Un mix inebriante di vita e di racconti.
Le mie sensazioni quella sera mi hanno ricordato molto la ricerca che sta dietro alla scrittura di questa newsletter. Quando ho l’occasione di curare i consigli d’ascolto del mese, ciò che faccio è immergermi per qualche settimana nella varietà del mondo dei podcast, esponendomi a temi, stili e format che magari in altre situazioni ignorerei. È un processo da cui esco spesso sorpresa, talvolta confusa, sempre arricchita.
Quindi, se c’è qualcosa tra i consigli d’ascolto di questo mese che pensi non faccia per niente al caso tuo, la mia sfida per te è quella di ascoltarlo lo stesso. Di aprirti all’ascolto, e vedere che succede.
Buona esplorazione!
Maggie
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PODCAST
Ci sono podcast di cui è difficile scrivere: vanno ascoltati. Gianni, prima produzione della nuova etichetta indipendente Baby Hurricane, è uno di questi. A doverlo fare per forza, lo si potrebbe definire come la biografia audio di un uomo un po’ eccentrico, spesso rinchiuso in prigioni create dalla sua stessa mente. Gianni era lo zio, ormai scomparso, di Caroline Baglioni, voce narrante e co-creatrice del podcast insieme a Michelangelo Bellani.
Nel corso di otto puntate, Caroline intreccia sapientemente ricordi d’infanzia, testimonianze dei suoi familiari e, soprattutto, la voce di Gianni stesso, registrata su alcune audio cassette finite per caso nelle mani della nipote. A tratti farneticanti, a tratti incredibilmente lucidi, questi reperti audio sono il cuore pulsante, e talvolta sanguinante, del podcast. Toccano tasti strani, ricordandoci come il limite tra normalità e follia sia molto più labile di quello che ci rassicura pensare. Si ascolta su tutte le app free.La mia gioia nell’avere un marito, una bambina, una casa nasce da un desiderio autentico, o deriva anche dalla soddisfazione di aver realizzato ciò che la società mi dice che dovrei volere, in quanto donna? La bellezza de Il cuore scoperto è quella di suscitare domande del genere.
È una serie che esplora forme di affettività non tradizionali attraverso un mix sapientissimo di racconti di vita vissuta, teorie radicali, principi di psicologia e studi statistici. Ogni puntata cerca di scardinare un diverso schema oppressivo della società patriarcale, partendo da una domanda di fondo: come possiamo immaginare nuove modalità di vivere l'amore, fuori dalle convenzioni?
Il podcast, prodotto da Storielibere per l’Associazione Vanvera, rappresenta la traduzione dal francese del popolarissimo Le Cœur sur la table di Victoire Tuaillon. Non si tratta di una traduzione letterale, ma di un lavoro di vero e proprio adattamento al contesto italiano, con tanto di studi statistici e riferimenti culturali specifici. Allo stesso tempo, se si sta attenti, si nota una musicalità tipica della lingua francese nelle parole e nelle intonazioni degli attori italiani che danno voce alle interviste tradotte. Mi piace pensare che sia una scelta stilistica ragionata, un piccolo tributo all’opera originaria e alla sua unicità.Quelli che un tempo venivano definiti "vizi" oggi vengono spesso analizzati, e compresi, in modo più profondo attraverso la lente della dipendenza. L'ultimo azzardo, podcast di Matteo Cavezzali e Gianni Gozzoli disponibile su RaiPlay Sound, affronta il tema del gioco d’azzardo con l’obiettivo di far luce sulle ferite che provoca non solo nei giocatori, ma anche nelle persone che li circondano. Nata da un progetto di AUSL Romagna per il Piano di prevenzione e contrasto del gioco d'azzardo, la serie riesce nell’impresa delicata di dar voce ai giocatori, e ai loro familiari, senza pietismi, semplificazioni o giudizi sprezzanti.
Nel corso di sei puntate vengono esplorate quattro storie che affrontano diverse forme di dipendenza: gratta e vinci, Bingo, scommesse sportive, slot-machine e giochi online. Non è solo un racconto audio ben fatto e a tratti commovente, ma anche una fonte di strumenti concreti e risorse accessibili per chi si ritrova immerso in quel vortice oscuro, in prima persona o come testimone della caduta di qualcun’altro. Perché se un italiano su otto ha un problema con il gioco d'azzardo patologico, creare reti di supporto sul territorio e sensibilizzare l’opinione pubblica è una necessità che non si può più rimandare.
Questo mese è uscito anche il nuovo podcast di Pablo Trincia: E poi il silenzio - Il disastro di Rigopiano. Ho deciso di non includerlo tra i tre consigli del mese perché, data la fama del suo creatore, non ha bisogno di una spinta in più per essere “scoperto”. Detto questo, rimane comunque consigliatissimo.
👂 Qui puoi segnalare nuovi podcast che hai ascoltato o che stai per lanciare.
AUDIOLIBRI
L'ambientazione di Figlia del temporale, romanzo di Valentina D’Urbano disponibile in esclusiva su Storytel narrato da Chiara Leoncini, è tutt’altro che banale. Ci troviamo in Albania, tra Tirana e i monti del nord, ai tempi della dittatura comunista di Enver Hoxha (siamo quindi tra gli anni ‘70 e gli ‘80). Ma a creare spaesameno non sono tanto le coordinate spazio-temporali, quanto il non riuscire a sistemare il protagonista - che ci parla in prima persona - in una specifica casella di genere. Infatti Hira, trasferitasi in montagna dallo zio Ben dopo essere rimasta orfana a 13 anni, per sfuggire a un matrimonio combinato ha scelto di diventare una "burrnesh", una vergine giurata, rinunciando alla femminilità e assumendo il nome Mael.
Al centro di tutto c’è la storia di Hiro-Mael e il rapporto con suo cugino Astrit, amante dei boschi, che già da bambino aveva scelto di smettere di comunicare con le parole. Questo libro, diverso da qualsiasi cosa abbia ascoltato di recente, è un’esplorazione sorprendente del desiderio femminile e del tipo di libertà “condizionata” a cui le donne sono spesso sottoposte. Ascoltalo, ti prometto che ti catturerà.In L'ora blu, nuovo thriller della scrittrice britannica Paula Hawkins, tutto parte da una telefonata. Quando il curatore di un museo londinese chiama gli esecutori testamentari dell’artista Vanessa Chapman, prende forma un primo, inquietante dubbio: quell’osso usato nella sua scultura più famosa potrebbe essere umano? Data la misteriosa scomparsa anni prima dell’ex marito di Vanessa, di cui non si è mai ritrovato il corpo, lo scandalo sembra inevitabile. Hawkins, già autrice del bestseller del 2015 La ragazza del treno, è maestra nel tratteggiare atmosfere (per lo più cupe) e personaggi (sempre con qualcosa da nascondere) attraverso un uso magistralmente calibrato del linguaggio. L’ottima traduzione di Rachele Salerno e la lettura incalzante di Viola Graziosi rendono l’ascolto dell’audiolibro, disponibile in esclusiva su Audible, difficile da interrompere.
Le epopee familiari esercitano sempre un grande fascino su di me: amo il loro modo di posizionare i personaggi, membri della stessa famiglia, come filo conduttore in primo piano, mentre il gomitolo della Storia si srotola sullo sfondo. Ogni mattina a Jenin è un romanzo di Susan Abulhawa, scrittrice palestinese naturalizzata americana, che fa proprio questo. Disponibile in esclusiva su Audible e narrato da Elena Ferrantini, il romanzo segue quattro generazioni di palestinesi costretti ad abbandonare la loro terra dopo la nascita dello Stato di Israele.
La vicenda inizia con la rimozione forzata della famiglia Abulhejo dal villaggio di Ein Hod nel 1948, per poi seguire il loro spostamento nel campo profughi di Jenin, dove diventano a tutti gli effetti “senza patria”. Attraversando mezzo secolo di storia e senza cadere in demonizzazioni o semplificazioni inappropriate del conflitto, il romanzo descrive la resilienza di una famiglia e di una comunità devastata dalla violenza.
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E così vuoi fare un podcast? Francesco Oggiano ha otto consigli per te, frutto di un anno di lavoro su Closer, il suo podcast quotidiano per Will.
Invece, se un podcast già ce l’hai, Annalise Nielsen ti consiglia di aggiungere una componente video al processo di produzione, ad esempio filmando tutte le tue interviste, così da poter facilmente creare brevi clip destinate ai social. E non importa se chi ti vede nel feed di Instagram non si tramuterà mai in ascoltatore su Spotify: i tuoi contenuti avranno comunque raggiunto un pubblico più ampio.
I podcast stanno avendo un ruolo inedito nelle elezioni presidenziali americane del 2024. Mentre Kamala Harris va ospite di Call Her Daddy per parlare a una fetta di elettorato femminile, Donald Trump consolida il suo seguito tra le file di giovani uomini perennemente online.
Il team di Caloroga Shark Media usa l’IA per velocizzare esponenzialmente la produzione dei podcast, creando episodi ispirati a fatti di attualità in tempo record. Come quando hanno pubblicato il podcast Pager Protocol nel giro di poche ore dalle esplosioni dei cercapersone in Libano.
Lance Bachmann è un imprenditore che voleva incontrare di persona il procuratore distrettuale di Philadelphia, Larry Krasner. Ce l’ha fatta solo quando l’ha invitato come ospite del suo podcast. Su Bloomberg, Ashley Carman racconta che i podcast, nel mondo del business, sono sempre più usati come strumenti per entrare in contatto con persone di spicco o possibili clienti altrimenti difficili da raggiungere.
SmartLess, nato come tipico podcast di celebrities durante la pandemia, si sta trasformando in un vero e proprio impero mediatico per i suoi creatori e host, gli attori (e amici) Sean Hayes, Will Arnett e Jason Bateman. Il trio ha infatti firmato un accordo di distribuzione triennale con la compagnia SiriusXM, dal valore - si dice - di almeno 100 milioni di dollari.
La nuova versione di NotebookLM di Google - strumento di IA per prendere appunti - ha una funzione che, secondo Sean Thomas, potrebbe mettere fine al mondo dei podcast come lo conosciamo. Se fornito di un link o un brano di testo, NotebookLM è in grado di generare velocemente un podcast con due host che parlano di quell’argomento per quindici minuti. Il risultato? 🤯
Uno degli esempi di podcast generato da NotebookLM:
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