"Questioni d’orecchio", una newsletter di Andrea F. de Cesco

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È nato Rai Play Sound, l'hub audio della Rai

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È nato Rai Play Sound, l'hub audio della Rai

L'app (annunciata a febbraio) ospita un migliaio di titoli, podcast originali inclusi. Andrea Borgnino, responsabile editoriale: «Con i podcast la Rai può riprendere la tradizione dello storytelling»

Andrea F. de Cesco
Dec 21, 2021
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È nato Rai Play Sound, l'hub audio della Rai

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L’illustrazione è di Susanna Gentili

Dieci mesi dopo l’annuncio, è nata ufficialmente Rai Play Sound, la piattaforma che incarna l’obiettivo della Rai di diventare leader nel settore del podcasting e dei contenuti audio digitali (come mi aveva raccontato il direttore di Rai Radio Roberto Sergio). Nonostante sia attiva già dal 9 dicembre, è stata presentata soltanto stamattina, martedì 21. All’evento di lancio hanno preso parte alcuni degli host dei nuovi podcast originali targati Rai, tra cui Lillo e Walter Veltroni.

«Si apre oggi l’era del “total audio”, la nostra nuova offerta per il presente e il futuro dell’ascolto», ha commentato Roberto Sergio. «Oggi un editore come Rai deve competere sul mercato proponendo un’offerta integrata di tutto ciò che è audio. Ecco, quindi, il senso di Rai Play Sound e del concetto del “total audio” di cui si parla molto: creiamo un luogo unico per soddisfare tutte le nostre esigenze di ascolto».

Da sinistra a destra, il direttore di Rai Radio Roberto Sergio, la direttrice di Rai Play Elena Capparelli e il Chief Technology Officer della Rai Stefano Ciccotti durante l’evento di presentazione di Rai Play Sound. Nato a Roma nel 1960 e laureato in Scienze Politiche e in Scienze delle Comunicazioni, Roberto Sergio è un manager esperto di telecomunicazioni

Ho parlato della nuova piattaforma con Andrea Borgnino, giornalista, autore e conduttore radiofonico a capo di Rai Play Sound, che in totale comprende circa 15 persone. «Rai Play Sound nasce come sorella di Rai Play e mira a diventare l’hub audio della Rai, alzando la qualità e ampliando l’offerta», mi ha detto. «Vogliamo inserire il racconto audio in ogni pezzo della Rai, non soltanto nell’ambito della radiofonia. Abbiamo fatto un podcast per il Junior European Song Contest, per esempio, e ne faremo anche per Sanremo e per l’Eurovision».

Oltre alle dirette delle 12 radio Rai (Radio 1, Radio 2, Radio 3, Isoradio, Gr Parlamento, Radio 1 Sport, Radio 2 Indie, Radio 3 Classica, Radio Kids, Radio Live, Radio Techete’ e Radio TuttaItaliana), il sito e la relativa app ospitano al momento circa un migliaio di titoli on demand. Tra questi ultimi troviamo le audiodescrizioni di centinaia di film e programmi tv, svariati audiolibri, le repliche podcast dei vari programmi radiofonici e podcast originali (di cui 44 nuovi, come Astropolitica, un racconto di Eva Giovannini tra politica internazionale e corsa allo spazio per Radio 1, o I mestieri del volontariato, original di Rai Radio condotto da Stefano Fresi sulla storia e sui retroscena di Telethon, o ancora Codice beta, show di Barbara Carfagna e Massimo Cerofolini sul mondo del digitale). Per i bambini è stata pensata una sezione apposita con fiabe, racconti e podcast dedicati.

I podcast originali sono prodotti sia dai vari canali radiofonici sia da altre strutture della Rai che prima non facevano radio. Ce n’è anche uno targato Rai Play Sound (che mi è piaciuto molto): si intitola Bruno Neri. Il calciatore partigiano e sono sei episodi sulla storia di Bruno Neri realizzati dal podcaster e sound designer Gianni Gozzoli e dallo scrittore Matteo Cavezzali.

Andrea Borgnino, responsabile editoriale di Rai Play Sound. Nato a Torino nel 1972, ha iniziato la sua attività radio amatoriale nel 1991 con il nominativo IW1CXZ e ha realizzato diversi programmi per Radio 3 dedicati al mondo della radio

«Come Rai Play Sound abbiamo già in lavorazione un’altra decina di podcast originali. Abbiamo un piccolo budget dedicato, al momento siamo in due a occuparcene», mi ha raccontato Borgnino. Tra gli altri podcast in arrivo c’è Tipi Pasoliniani, serie di David Riondino e Davide Rondoni su Pier Paolo Pasolini (il primo ospite è Ascanio Celestini).

Inizialmente i podcast originali Rai saranno disponibili solo sull’app di Rai Play Sound. In futuro verranno distribuiti, almeno in parte, anche su Spotify, sfruttando la possibilità di inserire annunci in modo dinamico. La monetizzazione si basa e si baserà sui ricavi pubblicitari.

«I podcast rappresentano un’opportunità enorme per la radio, che ha moltissime professionilità da cui il mondo dei podcast può attingere», ha commentato il responsabile di Rai Play Sound. «Permettono di uscire dalla logica dei palinsesti e di intercettare un pubblico nuovo, più giovane (cosa che sarà più facile quando partirà l’accordo con Spotify). E danno alla Rai l’opportunità di riprendere la tradizione dello storytelling - penso agli audiodocumentari degli anni ‘50 e ‘60 - per tornare a un racconto della realtà che avevamo perso a vantaggio di un intrattenimento più leggero. Il podcast ci fa fermare un attimo e aprire gli occhi sulle grandi storie».


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Le notizie della settimana

  • La National Association for the Deaf (NAD) e la Disability Rights Advocates (DRA) hanno fatto causa a SiriusXM per non aver fornito sottotitoli e trascrizioni per "la stragrande maggioranza" dei suoi podcast. SiriusXM e le sue filiali Pandora e Stitcher sarebbero in violazione dell'Americans with Disabilities Act (ADA) e della legge dello stato di New York per non aver reso i loro podcast accessibili agli utenti sordi e con problemi di udito.

  • Spotify ha introdotto un sistema di rating per i propri podcast: gli ascoltatori possono assegnare un giudizio da 1 a 5 stelle (ma soltanto dopo avere ascoltato il podcast).

  • Spotify ha comprato Whooshkaa, piattaforma con sede in Australia per ospitare, gestire, distribuire, promuovere, monetizzare e misurare i podcast. La particolarità di Whooshkaa è che possiede una tecnologia per trasformare facilmente i programmi radiofonici in podcast.

  • Spotify ha svelato Pod City, il podcast hub che ha costruito nel suo campus di 14.000 metri quadrati a Los Angeles. Al suo interno ci sono 18 studi per i podcast.

  • Global, importante gruppo britannico attivo nel campo dei media e dell’intrattenimento, ha comprato Captivate, piattaforma per l’hosting e la monetizzazione dei podcast. A ottobre aveva acquisito Remixd, startup tecnologica specializzata nell’audio digitale. (Qui Matt Deegan spiega le ragioni di queste due acquisizioni).

  • Cresce il numero degli ascoltatori di podcast. Si stima che al momento in tutto il mondo siano 621 milioni e dovrebbero diventare 975 milioni nel 2026.

  • Negli Usa il consumo di podcast è cresciuto di più di quello degli altri media. Lo dice uno studio di Nielsen per Acast. Il 45% degli intervistati ha iniziato ad ascoltare podcast nell’ultimo anno. Il 70% dice di apprezzare le interviste. Un altro dato interessante: gli ascoltatori vorrebbero più contenuti di quanti ne vengono prodotti.

  • Secondo una ricerca del Politecnico di Milano nel 2021 in Italia la spesa dei consumatori per l’audio digitale è arrivata a 243 milioni di euro contro i 98 milioni del 2018 (+148%). La pubblicità nel digital audio invece è passata da un valore di 14 milioni di euro nel 2020 a circa 42 milioni quest’anno (+200%), pari all’1% del giro d’affari della pubblicità digitale.

  • Podcaster e società di produzione possono ora iscrivere i propri podcast a ilpod, il premio per i migliori podcast italiani. Il periodo per iscriversi termina il 20 gennaio e il costo per l’iscrizione è di 40 euro + Iva per i podcast indipendenti e 120 euro + Iva per i podcast di società di produzione.


I consigli di lettura

  • I numeri che descrivono il mercato dell’audio parlato nel 2021.

  • Ecco altre previsioni per il 2022. Secondo Omny Studio e Triton Digital, molti inserzionisti punteranno sulla pubblicità programmatica, il mercato continuerà a espandersi in Asia e crescerà l’importanza dei metadata nella definizione delle strategie dei brand. Secondo iVoox sempre più utenti saranno disposti a pagare per ascoltare contenuti esclusivi e aumenteranno i branded podcast e le app di podcasting. Ed è uscita anche la seconda parte delle previsioni di Pacific Content (James Cridland sostiene che Apple lancerà una versione della sua app anche per Android, con l’obiettivo di contrastare la concorrenza di Spotify).

  • Cinque motivi per cui i podcast nel 2022 continueranno a essere uno strumento di marketing importante.

  • I migliori podcast del 2021 secondo Nick Quah.

  • The Tank è una stazione radio che dà voce ai detenuti, inclusi alcuni nel braccio della morte.

  • Gli sforzi di Spotify per raggiungere la generazione Z.

  • Come sta cambiando la pubblicità nei podcast ora che i podcast stanno andando sempre meglio e che gli annunci stanno diventando sempre più cari (l’anno prossimo uno spot in The Joe Rogan Experience costerà MINIMO un milione di dollari).

  • Perché nessuna app d’ascolto riesce a risolvere il problema della discoverability dei podcast?

  • Il titolo del proprio podcast dev’essere chiaro e far capire qual è lo scopo dello show. Ecco come sceglierlo.

  • Idee regalo per chi lavora nel mondo dell’audio.

  • Tre ex studenti di Stanford stanno creando un software basato sull’intelligenza artificiale per modificare l’accento con cui parliamo in tempo reale.

  • Nel reboot di Sex & the City Carrie Bradshaw non fa più la giornalista/scrittrice, ma la podcaster. La serie potrebbe contribuire a far nascere un nuovo trend?


Le novità da ascoltare

Se devi scegliere un podcast tra le novità dei giorni scorsi - ma non soltanto - ascolta Il dito di Dio di Pablo Trincia, in esclusiva su Spotify. Prodotto da Spotify Studios con Chora Media, si tratta di una serie in nove puntate (pubblicate due alla volta a cadenza settimanale) che ricostruisce e contestualizza il naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012. È un capolavoro sotto diversi punti di vista: giornalistico, narrativo, sonoro e umano.
Alla base c’è un attentissimo lavoro di ricerca, di studio, di fact checking. A questo si aggiungono l’innata e allenata capacità di Trincia di raccontare storie (ma anche di scriverle - e qui il merito in buona parte è anche di Debora Campanella) e lo spettacolare scenario sonoro creato da Michele Boreggi. Per quanto riguarda l’aspetto umano, in ogni intervista si sente bene quanto Trincia sia bravo a creare una connessione con l’intervistatə, fondamentale affinché la persona sia a proprio agio e si lasci andare nel racconto.
L’ascolto di ogni puntata è un’esperienza immersiva, sorprendente e coinvolgente.
È la magia dell’audio nelle mani di artigiani della narrazione.

Passando alle altre novità, mi ha colpito molto Il baratto, produzione indipendente di MILK - Minds In a Lovely Karma (sulle app free | link Spreaker). Sono tre episodi a cadenza mensile (al momento ne è uscito uno), tutti ambientati ne "il Baratto", suggestivo negozio popolato da libri rari, giocattoli antichi, gioielli, spade e dipinti. In cambio di quegli oggetti l’enigmatico signor Gustave, il proprietario del negozio, ai suoi clienti chiede solo che gli raccontino storie personali: ricordi, aneddoti e insegnamenti per loro preziosi.

E poi ci sono Fortissime, serie del vicedirettore vicario del Corriere della Sera Barbara Stefanelli e della giornalista Greta Privitera nata dall’ultima edizione de Il Tempo delle Donne (sulle app free), Nihao, dove il comico Ubaldo Pantani e la sinologa Ginevra Barducci approfondiscono la cultura e la lingua cinesi (sulle app free), Qui. Luoghi del cuore, in cui dieci voci di Audible - da Francesco Pannofino a Rudy Bandiera - portano gli ascoltatori nei loro luoghi del cuore (su Audible), Codice Mondrian sul pittore olandese Piet Mondrian (sulle app free) e I Funamboli sulle storie di persone con il diabete di tipo 1 (sulle app free).

E sono partite la nuova stagione de Il Riff di Marco Mengoni, con la novità della produzione di Dog-Ear, e quella di Morgana di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, intitolata Il Corpo (la prima puntata, sulle sorelle Wachowski, è stata criticata per l’uso dei dead name delle due donne transgender). Entrambe si trovano sulle app free

💚 Nell’undicesima puntata di Parliamo di podcast, il mio meta podcast per LifeGate su tutte le app free (link Spreaker), parlo dei problemi di moderazione su Twitter Spaces, mentre il consiglio di ascolto è No Coach, un progetto di Change the Game prodotto da Gli Ascoltabili.
Parliamo di podcast non uscirà giovedì 30 dicembre e giovedì 6 gennaio.

💙 Ringrazio moltissimo Riccardo Mancinelli per avermi scelta come ospite del suo podcast Strategia IT, giunto a 100 puntate! (lo trovate sulle app free | link Spreaker).

P.S. Stai per lanciare un nuovo podcast o ne conosci qualcuno recente che mi vuoi segnalare? Puoi farlo qui ↩️

Sul fronte degli audiolibri la notizia della settimana è che, per la prima volta, le indagini del commissario Montalbano di Andrea Camilleri sono diventate degli audiolibri grazie a un accordo tra Storytel e la casa editrice Sellerio. Il narratore è Massimo Venturiello, secondo le volontà di Camilleri stesso.

Tra le uscite della scorsa settimana segnalo poi due produzioni Emons: La figlia oscura di Elena Ferrante letto da Anna Bonaiuto (sulle principali piattaforme d’ascolto) e In viaggio con Erodoto di Ryszard Kapuściński letto da Marco Baliani (una produzione del 2011 appena sbarcata su Storytel).

Ma mi sono segnata anche gli audiolibri di Più forte del destino di Antonella Ferrari letto da Ferrari stessa (una produzione di GoodMood per Audible), Devozione di Antonella Lattanzi letto da Chiara Francese (su Storytel), L’anima e il suo destino di Vito Mancuso letto da Stefano Braschi (su Storytel) e Quando le montagne cantano di Nguyễn Phan Quế Mai letto da Anna Cianca e Elettra Mallaby (una produzione di Audiolibri Salani su Storytel).


Questioni d’orecchio torna prestissimo con una selezione dei podcast del 2021 e le previsioni per il 2022

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