È stato pubblicato il primo whitepaper dedicato ai branded podcast in Italia
Il documento è stato messo a punto dal tavolo tecnico nato in seno all’Osservatorio Branded Entertainment. Trovi poi le notizie della settimana, i consigli di lettura e quelli di ascolto
Ciao! Io sono Andrea Federica de Cesco e questa è Questioni d’orecchio, la mia newsletter settimanale dedicata al mondo dell’audio parlato, podcast e audiolibri in primis.
Nell’edizione di oggi io e Mirko Lagonegro ti parliamo del primo whitepaper dedicato al branded podcast in Italia (Mirko ha contribuito a metterlo a punto, riunione dopo riunione). Trovi poi le notizie della settimana, a partire dalla mossa di Spotify in diretta competizione con Clubhouse, e qualche consiglio di lettura. In conclusione ci sono i suggerimenti di ascolto.
Buona lettura!
[AVVISO: è possibile che il client di posta tagli la newsletter. Nel caso, alla fine dovrai cliccare per leggerla tutta]
Ti ricordo che se vuoi sostenere economicamente il lavoro necessario per realizzare Questioni d’orecchio lo puoi fare. Basta cliccare sul tasto “Subscribe now” e scegliere uno dei piani a pagamento (5 euro al mese o 30 all’anno; ma per i super sostenitori c’è anche l’opzione da 90 euro all’anno).
E se ti sei già iscrittə, GRAZIE! Di cuore.
Il primo whitepaper dedicato ai branded podcast in Italia
Dopo due mesi dalla sua creazione, il primo tavolo tecnico dedicato ai branded podcast in Italia ha pubblicato un whitepaper che mette a disposizione dei brand una preziosa base informativa. Tra i temi presi in esame ci sono le finalità di utilizzo, i vari format, le tecniche narrative, i KPI (key performance indicator) per una corretta misurazione, le best practice per la costruzione di un progetto di successo e molto altro.
Il tavolo tecnico, nato all’interno dell’Osservatorio Branded Entertainment (Obe), è formato da Georgia Giannattasio, ceo di Mentre, Mirko Lagonegro e Davide Panza, ceo e cmo di DigitalMDE, e Francesco Tassi, ceo di VOIS.fm. «Sono sempre più numerosi i brand che considerano l’adozione del linguaggio audio una scelta coerente con la propria content strategy», commenta la portavoce Giannattasio. «Questo whitepaper nasce dalla volontà di fornire agli attori della filiera e ai brand dei punti di riferimento utili per definire, creare e gestire in modo efficace un progetto podcast».
Lagonegro, che ho il piacere di ospitare ogni settimana su questa newsletter, ha preso spunto dal documento per fare un discorso più ampio sui branded podcast. Ecco, qui sotto, il suo commento.
Habemus paper!
Di Mirko Lagonegro
Il whitepaper sul branded podcast appena pubblicato (BP, d’ora in poi) è il documento che fornisce a tutti gli operatori e soprattutto ai brand definizioni, classificazioni, opportunità ed esempi di come la marca può “sfruttare” una narrazione audio. È frutto di un lavoro condiviso dai produttori seduti al tavolo tecnico – che mi auguro diverranno presto sempre di più – e validato dall’Osservatorio Branded Entertainment, l'associazione che studia e promuove la diffusione sul mercato italiano del branded entertainment come leva strategica per la comunicazione integrata delle Marche.
Per me è la chiusura di una prima fase, quella di “setting” di questo contesto, iniziata già nel 2018. Tale fase divenne pubblica l’anno successivo quando, proprio durante il Summit di Obe del maggio 2019, fu presentato il primo progetto di BP italiano, una serie comedy podcast promossa da un brand ma del tutto diversa dalla “classica” promozione commerciale. In quell’occasione collaborai con Obe per invitare al summit Steve Pratt, fondatore di Pacific Content, una delle più importanti società di produzione di BP al mondo. Sono i produttori di serie di grandissimo successo come Trailblazer, sostenuta da Dell, e di altre realizzate per marchi del calibro di Facebook, Slack e tanti altri. Durante il suo speech, Steve condivise la sua esperienza mettendo al centro del suo intervento una slide, da lui presentata come la “secret sauce” del BP, l’ingrediente segreto per costruire progetti di grande successo. Questa.
Semplice, no? Per avere un BP di successo basta il massimo impegno da parte di tutte le persone coinvolte, sia lato cliente sia lato produttore, e disporre del coraggio necessario a costruire un contenuto in grado di inserirsi in quello stretto spazio a cavallo tra obiettivi e strategia di comunicazione del brand committente e ciò che regolarmente l’audience vuole ascoltare. Eccerto.
No, non è per niente semplice: qui si parla di avviare un processo volto a un vero e proprio cambio di mindset per larga parte dell’industry della comunicazione pubblicitaria, proponendo - da “oggi” anche in audio - un diverso modo di approcciare pubblico, utenti e consumatori. In sostanza, significa affiancare al modello dell’“interruption marketing” (interrompo la fruizione del contenuto inserendo una comunicazione pubblicitaria, spot o banner che sia) quello del “content marketing” (la creazione di contenuti di valore con cui attirare il pubblico, creare una relazione e quindi aumentare le vendite), andando oltre a “dogmi” dell’advertising come reach, copertura, conversione - come peraltro autorevolissimi osservatori del settore vanno dicendo già da tempo. Ne cito un paio: Seth Godin e il suo lapidario post Reach is overrated e, più vicino a noi, Federico Capeci, ceo di Kantar. Molto, molto più facile a scriversi che a farsi, ché non avete idea delle resistenze, credimi.
La cosa interessante è che, comunque, qualcosa inizia a muoversi, anzi qualcuno: gli utenti, che sempre meno tollerano le interruzioni, e le aziende più smart, anche di settori che mai avremmo pensato potessero avviare progetti di BP. È il caso di Hypnopolis, serie di fantascienza in podcast promossa da BMW in cui non è l’ultima auto prodotta il focus del progetto di comunicazione, ma la visione del futuro di BMW, le nuove tecnologie e il ruolo che avrà la mobilità un domani. Dopo quasi due decenni in cui la casa bavarese ha promosso in modo “sottile” le sue auto in una varietà di ambientazioni e trame visual, ora ha deciso di estendere la propria strategia anche all’audio. «Con Hypnopolis abbiamo aperto il prossimo capitolo: i film per le orecchie», hanno detto, mettendo in pratica quello “stimolo” che è al centro del whitepaper: “Perché essere la pubblicità quando i valori e i contenuti di un brand possono essere il messaggio?”.
Appunto: perché?
Le notizie della settimana
Spotify è ufficialmente entrata in competizione con Clubhouse: la società ha acquisito Betty Labs, startup con sede a Los Angeles che ha creato Locker Room, app audio social incentrata sullo sport. I termini della transazione non sono stati resi noti. «Grazie a questa nuova esperienza live Spotify offrirà una vasta gamma di programmi sportivi, musicali e culturali, nonché una serie di funzioni interattive che consentiranno ai creatori di connettersi con il pubblico in tempo reale», si legge nel comunicato stampa. «Forniremo ad atleti professionisti, scrittori, musicisti, cantautori, podcaster e altre voci globali opportunità di ospitare discussioni, dibattiti, sessioni di domande». In base a quanto è stato riferito a Nick Quah, tra qualche mese l'app verrà rilanciata con un nuovo nome e diventerà parte della divisione Future Formats di Spotify, guidata dal cofondatore di Anchor Nir Zicherman. Un obiettivo chiave del team di Future Formats è rendere facile per i creator di Spotify registrare sessioni live sull'app Locker Room e caricarle come podcast attraverso la piattaforma Anchor.
Parlando di Clubhouse, tra un paio di mesi l’app dovrebbe essere disponibile anche per gli utenti Android.
Samsung ha creato un player per ascoltare i podcast all’interno di Free, l’app dove gli utenti possono accedere a una selezione di serie tv, film, videogiochi e articoli.
Tornando invece a Spotify, nell’ultimo anno a livello globale si è registrato un aumento del 116% degli ascoltatori di contenuti dedicati al benessere psicofisico: dalla meditazione alla cura del corpo, dai podcast su come adottare un’alimentazione bilanciata all’ascolto di audiolibri per conciliare il sonno. Due ulteriori trend che emergono riguardano la crescita dei contenuti relativi al business e alla tecnologia (+73% a livello globale e +110% in Italia).
Il Sole 24 Ore ha invece annunciato il lancio (avvenuto in realtà qualche settimana fa) di un podcast sviluppato con l’intelligenza artificiale. Si chiama Le borse oggi e ogni giorno, in tre minuti, aggiorna le chiusure dei mercati finanziari internazionali a valore e tendenza. È tutto automatico, dalla produzione dei contenuti alla sintesi vocale. Il podcast è uno dei progetti sviluppati nell’ambito di un gruppo di lavoro interno sull’intelligenza artificiale avviato in collaborazione con Google News Initiatives.
Anche il Gruppo Monrif, il gruppo editoriale dietro a testate come QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, ha lanciato un canale podcast. Il debutto è avvenuto con In arte Sgarbi e Profondo Rosso.
Un paio di grafici
Chi sono gli utenti di Clubhouse in Canada? Lo racconta questo studio.
Una ricerca di Nielsen misura invece quanto sono ritenute affidabili le dichiarazioni fatte nelle pubblicità a seconda dei diversi mezzi.
I consigli di lettura
Se sei un podcaster potresti trovare particolarmente utili gli articoli qui sotto. Sono stati pubblicati su media stranieri e sono tutti in inglese.
I consigli di ascolto: podcast
La conduttrice televisiva Caterina Balivo ha debuttato nel mondo del podcast con Ricomincio dal no, dieci interviste a persone di successo che spiegano come si superano gli ostacoli della vita. La serie, prodotta da Chora Media, è scritta con Alessia Rafanelli (la coautrice di Veleno) e curata da Michele Rossi e Sabrina Tinelli. Il sound design è di Luca S. Micheli. I vari episodi, della durata di venti minuti, sono pubblicati a cadenza settimanale sulle app d’ascolto free. Al momento è disponibile il primo, dedicato a Bebe Vio, campionessa mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico.
Armisanti! Vite mafiose e morti ordinarie racconta - in nove puntate da 40 minuti - l’incrocio tra le vite di quattro persone comuni (il medico Attilio Manca, la commessa di una lavanderia Graziella Campagna, il direttore di hotel Nicola Consales e il poliziotto Nino Agostino) e quelle di cinque boss di Cosa Nostra (Bernardo Provenzano, Tommaso Buscetta, Gerlando Alberti Jr., Matteo Messina Denaro e Antonino Madonia). Le Armisanti, letteralmente “anime sante”, sono gli spiriti venerati da un'antica credenza popolare siciliana: rappresentano le anime dei dannati e quelle delle vittime, accomunate dal fatto di essere intrappolate in mezzo ai vivi nell'attesa di redenzione. Il podcast è narrato da Gaetano Pecoraro, inviato de Le Iene, e scritto da Pecoraro con Rafanelli (sì, la stessa persona appena menzionata qui sopra). Il sound design è di Donato Di Trapani e Francesco Vitaliti. Si tratta del primo di una serie di podcast Audible Original realizzati in collaborazione con Dopcast.
Probabilmente - anzi, sicuramente - ti sei imbattutə in Musica leggerissima, la canzone che ha segnato il debutto di Colapesce e Dimartino a Sanremo. Ecco: è appena uscito un podcast che parla dell’esperienza dei due cantautori siciliani al festival e approfondisce la loro storia e quella della loro hit. Prodotto da LifeGate Radio con il supporto di Opel e disponibile sulle app d’ascolto gratuite, si intitola Big!. Lo hanno realizzato Giacomo De Poli e Marco Rip Turconi, che hanno seguito a distanza i due artisti (i cui nomi veri sono Lorenzo Urciullo e Antonio Di Martino). Il risultato è un diario sonoro in cinque parti.
Ansia? Parliamone dà invece voce a un disagio che, in misure diverse, riguarda tutti. E propone possibili soluzioni per liberarsene. Nel corso di sei puntate da mezz’ora circa Valeria Locati, psicologa e psicoterapeuta nota come Una psicologa in città, parla di ansia da separazione e da prestazione, di attacchi di panico e di fobie. I discorsi scientifici della dottoressa sono accompagnati e sostenuti dal racconto delle storie di alcuni dei suoi pazienti. Il podcast è prodotto da Storyside e distribuito da Storytel. Sound design e montaggio sono di Rossella Pivanti.
*Questa settimana sono usciti anche 111 luoghi di Biella che devi proprio scoprire, di Emons Record, Tutto connesso, di Lorenzo Paletti, e Voice Green, di Podcastory.
I consigli di ascolto: audiolibri
Al centro de La casa sull’argine di Daniela Raimondi c’è la storia della famiglia Casadio, che la scrittrice dipana nel corso di due secoli: dai moti rivoluzionari che portarono all'Unità fino agli Anni di Piombo. Il destino della famiglia, che vive da sempre nel borgo di Stellata (all'incrocio tra Lombardia, Emilia e Veneto), cambia all'inizio dell'Ottocento, quando Giacomo Casadio s'innamora di Viollca Toska, una zingara, e la sposa. Da quel momento i loro discendenti si dividono in due ceppi: i sognatori dagli occhi azzurri e dai capelli biondi, che raccolgono l’eredità di Giacomo, e i sensitivi, che hanno gli occhi e i capelli neri di Viollca, la veggente. L’audiolibro, edito da Salani, è distribuito da Audible. La narratrice è l’attrice e doppiatrice Ada Maria Serra Zanetti. [Durata: 12 ore]
Per oggi è tutto. Hai delle curiosità, vuoi darmi qualche suggerimento o segnalarmi qualche podcast oppure hai semplicemente voglia di scambiare quattro chiacchiere? Scrivimi! La mia email è andreaf.decesco@gmail.com.