"Questioni d’orecchio", una newsletter di Andrea F. de Cesco

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Ecco come vengono create le classifiche podcast di Apple, Google, Spotify e Spreaker

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Ecco come vengono create le classifiche podcast di Apple, Google, Spotify e Spreaker

Ecco i parametri che determinano il successo di un podcast. Trovi poi le notizie della settimana (i concorrenti di Clubhouse si moltiplicano) e i consigli di ascolto tra nuovi podcast e audiolibri

Andrea F. de Cesco
Apr 7, 2021
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Ecco come vengono create le classifiche podcast di Apple, Google, Spotify e Spreaker

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Ciao! Io sono Andrea Federica de Cesco e questa è Questioni d’orecchio, la mia newsletter settimanale dedicata al mondo dell’audio parlato, podcast e audiolibri in primis.

L’ambizione di ogni podcaster è vedere il proprio podcast nelle prime posizioni delle classifiche presenti nella maggior parte delle app d’ascolto. Ma quali sono i parametri dietro a queste classifiche? In altre parole, come viene misurato il successo di un podcast? Quali sono i criteri per salire sul podio? Nell’edizione di oggi ho provato a rispondere a queste domande per quanto riguarda i quattro podcast player più usati in Italia: ossia - in ordine alfabetico - Apple Podcasts, Google Podcasts, Spotify (la piattaforma più usata per ascoltare podcast nel nostro Paese) e Spreaker.
Come sempre, trovi poi le notizie della settimana e i consigli d’ascolto.
Mirko Lagonegro invece salta un turno. Ma non ti preoccupare: tornerà settimana prossima, più carico che mai :)
Buona lettura!

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I parametri dietro alle classifiche dei podcast

Apple Podcasts

Non esiste una spiegazione ufficiale su come funzionino le classifiche di Apple Podcasts (le trovi nella sezione Scopri dell’app). Ho contattato Apple io stessa senza ottenere informazioni. Robe Walch, vice president of Podcaster Relations di Libsyn, e James Cridland di Podnews qualche idea però se la sono fatti. Per quanto riguarda i Top programmi, la classifica è determinata dal numero di nuove iscrizioni negli ultimi sette giorni (oltre che dal tasso di completamento e dall’attività di riproduzione). Secondo Walch ad avere più peso sono, in ordine decrescente, le iscrizioni avvenute nelle ultime 24, nelle ultime 48 e nelle ultime 72 ore. Come ha spiegato il vp of Podcaster Relations di Libsyn, è possibile apparire molto in alto nella classifica pianificando tutte le attività relative al lancio del proprio podcast per un giorno specifico, con l’obiettivo di ottenere il maggior numero possibile di iscrizioni in quel giorno: «Duecento nuove iscrizioni è tutto ciò che ti serve per assicurarti di essere in cima alla classifica nella maggior parte delle categorie». I Top episodi sono invece determinati dal numero di download e stream. In entrambi i casi valutazioni (il numero di stelline, per intenderci) e recensioni non contano - in questo caso il fenomeno delle recensioni false non avrebbe ragione di esistere (una nota: le recensioni offensive o palesemente fake non vengono rimosse a meno che qualcuno non faccia una segnalazione). C’è poi la sezione Nuovi e degni di nota, che include le scelte redazionali di Apple tra i podcast usciti massimo due mesi prima. Anche le raccolte editoriali, dedicate a tematiche diverse (dal Covid-19 alla musica), sono frutto del lavoro di uno o più esseri umani. Possono essere basate, per esempio, su ciò che è di attualità o popolare in quel determinato periodo. Alla fine di ogni anno Apple Podcasts, anche in Italia, pubblica una raccolta editoriale con quelli che considera i migliori podcast dell’anno.

Google Podcasts

Anche per Google Podcasts ho provato a reperire informazioni direttamente tramite l’azienda, ma senza successo. In questo caso, però, a differenza di Apple Podcasts non si trovano informazioni online - forse perché il servizio in questione è meno usato come podcast player. Per accedere alle classifiche bisogna andare nella sezione Esplora dell’app. In alto a sinistra vedrai la scritta “Per te”: i podcast che compaiono nelle classifiche dovrebbero infatti cambiare in base a quello che ascolti, grazie all’algoritmo di Google. Se non hai mai ascoltato podcast attraverso Google Podcasts troverai invece delle classifiche standard, uguali per tutti. Tra le varie classifiche ci sono quella dei podcast più seguiti per ogni categoria (il termine “seguiti” fa pensare che si basino sul numero di iscrizioni) equella dei podcast più ascoltati e di tendenza (che si basa probabilmente sul numero di stream e download sia nel corso del tempo sia in un determinato momento; affinché uno stream sia conteggiato deve durare almeno cinque secondi). La sensazione è che in nessun caso ci sia un intervento umano.

Spotify

Spotify mette a disposizione degli utenti due diverse classifiche, quella dei Top Podcast e quella dei Podcast di Tendenza (si vedono nella versione mobile dell’app, cliccando Ricerca, Podcast e infine Classifiche podcast). La prima include i podcast più popolari, determinati dai recenti numeri degli ascolti. Viene aggiornata mensilmente e rappresenta una risorsa per scoprire i podcast più ascoltati. La seconda riporta invece i contenuti in ascesa, le tendenze del momento. «Con un algoritmo unico che permette di scoprire i podcast appena lanciati, questa chart offre agli utenti una grande varietà di opzioni tra cui scegliere e ai creator la possibilità di scalare le classifiche e raggiungere un nuovo pubblico», mi ha spiegato un portavoce di Spotify. Il successo del podcast è calcolato in base sia al numero di stream sia a quello di download. Ogni stream viene considerato tale solo se l’ascolto supera i 30 secondi, altrimenti non viene conteggiato (regola che vale anche per le tracce musicali). Alla fine dell’anno Spotify pubblica una classifica, diversa da Paese a Paese, con i podcast più ascoltati dell’anno.

Spreaker/Voxnest

Nel caso di Spreaker, la piattaforma di podcasting di proprietà di Voxnest, non esistono vere e proprie classifiche, ma una sezione con i podcast In primo piano, gli Staff Picks e poi una serie di podcast selezionati per varie categorie (una volta aperta l’app devi cliccare Esplora). «L’head of content di Spreaker (Jonathan Zenti, ndr) insieme al suo team si occupa non solo di segnalare alcune novità ritenute interessanti da un punto di vista editoriale o di scoprire nuovi talenti, ma anche e soprattutto di studiare e curare l’inventory della piattaforma», mi ha detto il chief operating officer di Voxnest, Andrea De Marsi. «Attraverso gli algoritmi sviluppati ad hoc per rispondere alle diverse esigenze di monitoraggio, il team verifica dati come nuovi show caricati, picchi di performance, flussi di ascolto e comportamento delle impression». Nella content curation di Spreaker il numero di ascoltatori di un podcast è uno dei parametri che vengono presi in considerazione, ma non l’unico. «Sicuramente, una delle sfide del podcasting è ancora la discoverability, ovvero farsi trovare. Le classifiche sono uno degli strumenti della discoverability. Spreaker preferisce fare un lavoro sui contenuti, anziché su un dato di performance unico».


Le notizie della settimana

  • LinkedIn, Slack e Discord (con Stage Channels) sono le ultime aziende in ordine di tempo a lavorare su un'esperienza audio social sullo stile di Clubhouse. Si aggiungono così al crescente elenco dei concorrenti dell’app lanciata l’anno scorso da Paul Davison e Rohan Seth, che include Twitter Spaces, Mark Cuban con Fireside, Facebook, Swell, Telegram con Voice Chat 2.0 e Spotify con Betty Labs.

  • Nel frattempo Clubhouse ha lanciato Payments, una funzione pensata per la monetizzazione del lavoro dei creator. Al momento la funzione è in fase di test: soltanto un gruppo ristretto di creator può ricevere il pagamento, mentre tutti possono effettuarlo. Per inviare i soldi bisogna andare sul profilo della persona e cliccare su “Send money”: il beneficiario riceve il 100% dell’importo, mentre chi effettua il pagamento deve pagare una piccola commissione a Stripe.

  • Dopo aver collaborato con Patreon l’anno scorso per supportare i podcast riservati agli utenti che sostengono i podcaster attraverso Patreon, ora Acast (la più grande podcast company al mondo) ha sviluppato una suite completa di strumenti di abbonamento chiamata Acast+. I podcaster che pubblicano annunci da Acast saranno in grado di introdurre una varietà di altre opzioni a pagamento, come streaming senza pubblicità, episodi esclusivi e accesso ai contenuti in anteprima. Gli ascoltatori possono ascoltare questi contenuti tramite i loro podcast player preferiti, inclusi Apple Podcasts e Google Podcasts.

  • Il team dietro a Serial, la serie audio che ha segnato l’inizio del boom dei podcast, ha lanciato una nuova serie in cinque parti. Si intitola The Improvement Association e racconta il potere delle accuse di frode elettorale negli Stati Uniti. La società Serial Productions è stata acquistata dal New York Times nel luglio dell’anno scorso.


Consigli d’ascolto: podcast

  • Giacomo Di Girolamo è un giornalista siciliano che da tempo parla ogni giorno con il boss mafioso Matteo Messina Denaro dal microfono del suo programma radiofonico Il volatore attraverso la rubrica “Dove sei, Matteo?”. L’autore e conduttore radio/podcast Matteo Caccia è andato a trovarlo. Insieme hanno fatto un viaggio on the road nella Sicilia occidentale per raccogliere le storie delle persone che hanno incrociato il proprio destino con quello del capo di Cosa Nostra, latitante da 27 anni. Ne è nato L’isola di Matteo, podcast in dieci episodi con il sound design di Luca S. Micheli prodotto da Mismaonda e distribuito da Audible.

  • Tra il 1968 e il 1969 il cosidetto killer dello Zodiaco uccise almeno cinque persone nella Bay Area di San Francisco, anche se attraverso le missive enigmatiche che mandava ai giornali e le strane telefonate che faceva alla polizia rivendicò la morte di 37. L’assassino sceglieva le vittime tra le coppie che sorprendeva appartate in auto. A Zodiac è dedicata la prima stagione di The Killing Days, condotta dall’attrice, doppiatrice, speaker radiofonica e presentatrice Chiara Francese. In parallelo le otto puntate, prodotte da Roger e disponibili sulle app gratuite, raccontano anche i cambiamenti radicali avvenuti nella società statunitense nel 1969.

  • È probabile che Plotting the urban body, sulle app d’ascolto free, non assomigli a niente di ciò che hai ascoltato finora. È la versione audio di un progetto interdisciplinare e crossmediale di investigazione dello spazio urbano che l’artista Maria Pecchioli porta avanti da anni. La città, intesa come corpo organico caratterizzato da flussi e stati energetici, è analizzata con un approccio poetico e performativo che si rifà al taoismo e alla medicina tradizionale cinese. Il podcast, prodotto da Radio Papesse e diviso in dieci parti, è al tempo stesso passeggiata sonora attraverso Rifredi (il quartiere di Firenze dove Pecchioli è nata e dove ora è tornata a vivere), documentario ed esercizio di meditazione. Si tratta di un lavoro profondamente immersivo, sia grazie al sound design sia perché l’ascoltatore è coinvolto in modo attivo.

  • CONSIGLI EXTRA: nei giorni scorsi sono usciti anche Machete Skins, sulla storia del collettivo fondato da Salmo, Hell Raton e Slait; Leonardo, podcast condotto da Massimo Temporelli dedicato alla serie tv coprodotta da Rai e Lux Vide, Globally, podcast sulla geopolitica di Ispi e Will Media, e Intelletto d’amore - Dante e le donne, di Lella Costa e Gabriele Vacis.


Consigli d’ascolto: audiolibri

  • Una storia quasi solo d’amore di Paolo Di Paolo racconta la relazione tra Teresa e Nino attraverso lo sguardo di Grazia, la zia di Teresa. Grazia è un’ex attrice che gestisce una scuola di teatro e organizza un corso di recitazione per anziani con l’aiuto di Nino. Le tormentate vicende sentimentali dei due giovani protagonisti si intrecciano alla cronaca. Il romanzo è ambientato a Roma a cavallo tra 2012 e 2013: si accenna alla caduta del Governo Monti e si raccontano le dimissioni di Papa Benedetto XVI e l’arrivo di Papa Bergoglio. Nella versione audio, edita e distribuita da Audible, a dare voce a Teresa, Nino e Grazia sono rispettivamente Roberta Azzarone, Stefano Scialanga e Anita Zagaria. [Durata: cinque ore e venti minuti]

  • Da svariati anni la business writer Annamaria Anelli fa la mamma freelance. Da questa esperienza ha tratto diverso materiale per il suo primo libro, Terzo tempo. È un manuale in cui offre punti di vista, consigli, tecniche e strategie per affrontare la vita quotidiana e soprattutto per ricavarsi il mitico “terzo tempo”, quella dimensione di cura di sé che ciascuna donna dovrebbe imparare a regalarsi il più spesso possibile. La narratrice dell’audiolibro, edito e distribuito da Storytel, è Anelli stessa (su Storytel trovi anche i suoi due podcast, Le parole per farlo e Parole per conoscersi). [Durata: un’ora e venti minuti]

  • I dubbi di Salaì è il primo volume di una trilogia di gialli storico-satirici di Rita Monaldi e Francesco Sorti (il genere è un’invenzione della coppia di autori). I romanzi, ambientati in Italia agli inizi del Cinquecento, narrano il soggiorno romano di Leonardo da Vinci visto con gli occhi del figlio adottivo Salaì, scapestrato ragazzo di bottega. Leonardo è stato chiamato da Cesare Borgia per scoprire chi sta spargendo calunnie su Papa Alessandro VI Borgia. Salaì invece è stato incaricato dalla Repubblica fiorentina di spiare Leonardo nelle sue trattative con altri stati per vendere la sua sapienza d’ingegneria militare. L’audiolibro è edito e distribuito da Audible e narrato dal doppiatore Alessandro Budroni. [Durata: 12 ore]


Per oggi è tutto. Hai delle curiosità, vuoi darmi qualche suggerimento o segnalarmi qualche podcast oppure hai semplicemente voglia di scambiare quattro chiacchiere? Scrivimi! La mia email è andreaf.decesco@gmail.com.

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