«Invidia», il primo podcast di Teresa Ciabatti: sei vite che la scrittrice avrebbe voluto per sé
Ciao! Io sono Andrea Federica de Cesco e questa è Questioni d'orecchio, la mia newsletter sul mondo dell'audio parlato. Come hai trascorso il ponte? Dove mi trovo c'è stato quasi sempre brutto tempo, così ne ho approfittato per leggere e ascoltare. Tra le varie cose, ho ascoltato - in anteprima - Invidia, il primo podcast della scrittrice Teresa Ciabatti: te ne parlo qui sotto. A seguire, trovi altri cinque consigli di ascolto, tra podcast e audiolibri, e poi qualche riga per raccontare la seconda edizione del festival "Lucia, la radio al cinema" e una nuova ricerca sui super listener.
Buona lettura!
Le vite immaginarie di Teresa Ciabatti
Chiunque abbia letto i romanzi e i racconti di Teresa Ciabatti, ma anche i suoi post sui social e le sue interviste (quelle che ha fatto così come quelle che le hanno fatto), sa quanto sia incredibilmente brava a sviscerare e raccontare l’intimità propria e altrui, in un continuo oscillare tra realtà e immaginazione, tra conscio e subconscio.
La stessa capacità di narrazione e di penetrazione nella profondità delle esistenze, talvolta attraverso spiragli solo all’apparenza frivoli, emerge anche nel suo primo podcast. S’intitola Invidia ed è una produzione di storielibere.fm a cura di Chiara Tagliaferri distribuita in esclusiva da Audible. E proprio di invidia si parla, quella che Ciabatti ha provato da ragazzina - tra gli anni Ottanta e Novanta - nei confronti di coloro che avrebbe voluto essere e che, in qualche modo, le hanno rubato la scena. «Mi sarei potuta chiamare Ginevra, nascere a Parigi, figlia di aristocratici o di industriali. Sarei potuta essere bionda, occhi azzurri. Invece mi chiamo Teresa Ciabatti, nasco a Orbetello, provincia di Grosseto, capelli e occhi marroni. Segni particolari: nessuno», esordisce la scrittrice. Il sentimento dell’invidia era già apparso nei lavori di Ciabatti. È presente, per esempio, ne La più amata, il libro con cui ha quasi vinto il premio Strega 2017. Da quel “quasi” (la scrittrice arrivò seconda, dopo Paolo Cognetti con Le otto montagne) era nato un testo strepitoso, Cronaca della mia sconfitta, che forse conteneva già il germoglio della serie audio.
In sei episodi autoconclusivi, Ciabatti incontra altrettanti personaggi di cui - durante l’infanzia e l’adolescenza - avrebbe voluto prendere il posto per dimostrare al mondo la propria unicità. Con tono laconico ripercorre la vita di Eleonora Cecere, ex ragazza di Non è la Rai, e quella di Andrea Balestri, protagonista de Le avventure di Pinocchio (1972). Narra la storia della cantante Paola Iezzi, che nel 1997 insieme alla sorella Chiara vinse Sanremo con Amici come prima nella categoria “Nuove proposte”. Indaga l’esistenza da sogno di Viola Naj-Oleari, rampolla della famiglia dietro al marchio di vestiti e accessori (il bauletto, in primis) diventati negli anni Ottanta uno status symbol. C’è poi Anna Cherubini (la sorella minore di Jovanotti), che dopo la sparizione di Emanuela Orlandi sostituì la ragazza nella scuola di musica che frequentava a Roma. E, infine, la mitica Cristina D’Avena: Teresa è cresciuta con le sue sigle dei cartoni animati, finché non è diventata adulta e l’ha abbandonata.
In ogni puntata sentiamo la voce di Ciabatti e quella del(la) protagonista, intervallate da elementi di musica e di sound design che sottolineano determinati passaggi e arricchiscono il racconto. Il risultato è un viaggio negli anni di Teresa bambina e nelle sue vite immaginarie.
P.s.: a proposito di invidia, ti consiglio questo saggio personale di Violetta Bellocchio sulla “carogna” pubblicato qualche anno fa sulla newsletter Futura.
Altre novità tra i podcast
Se ami la musica (e, in generale, le buone storie) puoi ascoltare Paganini, serie audio sul celebre violinista scritta dal romanziere e sceneggiatore di fumetti Matteo Strukul e dallo scrittore Francesco Ferracin. Paganini, divisa in dieci parti da un’ora l’una, è stata realizzata da Goodmood con un cast di 20 attori ed è disponibile su Audible. La voce narrante è quella dello stesso Paganini che, vecchio e malato, torna con la mente agli anni della sua giovinezza. Tutto ha inizio a Genova in una notte d’inverno del 1789. Fin da piccolissimo Niccolò è un prodigio a suonare il violino e pare che il merito (o la colpa) sia di un patto che il padre ha stipulato col diavolo. Per sfuggire al proprio destino il musicista cerca rifugio nell’amore e negli eccessi. Invano.
Su Storytel c’è invece un podcast scanzonato e istruttivo per già genitori, neo genitori e quasi genitori. È Genitori onesti di Valeria Fioretta (marketing manager, scrittrice e blogger), che racconta tutto quello che molti non hanno mai osato chiedere sull'essere genitori. In ognuna delle sei puntate viene toccato un tema legato all'attendere, al mettere al mondo e all'allevare un bambino, anche attraverso le voci di specialisti, tecnici e genitori. Con uno stile brillante e pop che attinge dal repertorio di film, serie tv e romanzi a tema, il podcast dipinge un ritratto della genitorialità a tutto tondo, nel tentativo di mostrare il potenziale in termini di crescita e autoscoperta che quest’esperienza porta con sé.
I nuovi audiolibri
Gli ultimi libri di Antonio Scurati sono stati un successo planetario. La sua saga sul fascismo e su Benito Mussolini ha incuriosito e affascinato il mondo intero. Il primo, M. Il figlio del secolo, si è aggiudicato il premio Strega 2019. La scorsa estate è arrivato anche il secondo, M. L'uomo della provvidenza. Mentre il primo è la storia dell'Italia tra il 1919 e il 1925, dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento al delitto Matteotti, il secondo arriva fino al 1932, decennale della rivoluzione. Se ancora non li hai letti, puoi provare con gli audiolibri. Sono entrambi su Storytel, dove quello del secondo è uscito pochi giorni fa: dura 20 ore e 24 minuti ed è letto dall'attore Alberto Onofrietti e dall'attore e doppiatore Raffaele Farina (voce del primo volume).
Storyel ha pubblicato anche la versione audio di un bellissimo romanzo dello scrittore, poeta e sceneggiatore bulgaro Georgi Gospodinov, Fisica della malinconia, letto da Onofrietti e della durata di 8 ore e 50 minuti. Il protagonista è affetto da empatia patologica o sindrome ossessiva empatico-somatica, patologia che lo porta a immedesimarsi con l’altro in modo totale. Il ragazzo può scegliere di percorrere le vite di altre persone (come il nonno) o di altri esseri (come una lumaca o il Minotauro), vestendosi del loro corpo. Con l’avanzare dell’età la malattia tende a dissolversi. E così il protagonista già adulto, per compensare, inizia a comprare le storie altrui, e poi a confezionare capsule del tempo.
Infine, un audiolibro per chi ancora non si è ripreso dalla vicenda dal Titanic (e magari ha guardato decine di volte l’omonimo film di James Cameron). Su Audible è uscito Titanic, scritto e letto da Massimo Polidoro (durata: 7 ore e mezza). Dopo oltre un secolo dalla collisione, il divulgatore scientifico svela dettagli e sfumature non ancora note attraverso gli occhi dei protagonisti: ufficiali e passeggeri, naufraghi e soccorritori, scienziati e avventurieri.
L’evento: “Lucia, la radio al cinema”
Per il secondo anno consecutivo Radio Papesse ha organizzato “Lucia, la radio al cinema”, festival per celebrare la bellezza dell’ascolto. Il prossimo weekend, sabato 12 e domenica 13 dicembre, in occasione dell’evento intitolato alla martire cristiana (che, non a caso, si celebra il 13 dicembre) la Manifattura Tabacchi di Firenze diventerà teatro di narrazioni sonore, podcast e produzioni radio realizzati in Messico come a Kobane, in Ruanda come a Chernobyl. Ci saranno talk, corsi e sessioni guidate di ascolto, che potremo seguire in diretta attraverso luciafestival.org e manifatturatabacchi.com. Inoltre durante la kermesse verrà presentato "You are so sound!", programma europeo di mentorship e digital masterclass per producer audio, e saranno annunciati i vincitori della prima edizione del "Premio Lucia".
Lo studio sui super listener
Uno studio di Edison Research, Ad Results Media e PodcastOne ha rilevato che quasi la metà dei super listener (in questo caso, persone statunitensi con più di 18 anni che ascoltano almeno cinque ore di podcast alla settimana - nel 2020 la media è di 10,5, contro le 9,8 dell’anno scorso) ritiene che il miglior modo per un brand per arrivare a loro è proprio attraverso un podcast. Nel 2019 la percentuale di persone che la pensava così era pari al 37%. Il 54% dice che ascoltando una pubblicità in un podcast incrementa la probabilità che compri il prodotto sponsorizzato (+8% sul 2019). Al tempo stesso, è cresciuta la percentuale di chi pensa che le pubblicità sono più numerose che in passato (per una buona fetta sono addirittura troppe) e quella di chi le percepisce più lunghe. È inoltre aumentato l’impatto positivo del podcast advertising; il tipo di pubblicità più apprezzata è quella letta dal conduttore.
A settimana prossima!

La copertina di Invidia, realizzata da Andrea Bozzo