Le storie della Storia
Quelle che non ti aspetti, quelle che non vorresti mai sentire ma che sono necessarie, quelle che ti tengono incollato alle cuffie fino all’ultima parola
Sono giorni strani per me. Giorni pieni di vita, di nuove persone, di nuovi ritmi. Sono giornate in cui alterno la gioia all’ansia, la serenità al rimettere tutto in discussione, la carica alla spossatezza. Quando però trovo dei podcast che mi piacciono davvero tutto si sistema, ogni cosa torna al suo posto. Tutto inizia da un piccolo rito che compio ogni mattina senza quasi accorgermi: mentre mi preparo per uscire inizio a scorrere i titoli che penso possano interessarmi, è un gesto automatico. Sfoglio la libreria mentre mi aggiusto la sciarpa, mi metto lo zaino o aspetto che arrivi l’ascensore. Poi in cortile mi fermo per qualche secondo davanti alla mia bici senza slegarla ed è lì che scelgo il titolo. Libero la bici, metto lo zaino sul cestino, apro il cancello e schiaccio play. Solo quando inizio a pedalare inizia anche il mio viaggio sonoro ed è una sensazione stupenda, una delle mie preferite, soprattutto quando quello che ascolto mi colpisce. Le storie che ho scelto questa settimana hanno centrato il bersaglio, mi hanno tenuta compagnia ma soprattutto mi hanno arricchita. Perché sono storie vere, storie che raccontano la Storia e poi perché sapevo che dovevo selezionarli per la newsletter e quanto mi mancava scrivere qui…
Quindi, preparate le cuffiette e andiamo!
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PODCAST
Tutti ci ricordiamo e ci ricorderemo per sempre dove eravamo e come stavamo tra marzo e aprile 2020: chiusi in casa con tutto quello che significava non solo non poter uscire ma anche non capire fino in fondo cosa stesse succedendo fuori. Ecco, in quei mesi di ansia e panico non c’eravamo solo noi, prigionieri in casa; c’erano anche i prigionieri in cella.
Il 9 marzo, il giorno dell’annuncio del lockdown, esplodono proteste violente negli istituti di reclusione. Si conteranno svariati morti e feriti. Il culmine è il 6 aprile 2020 nel carcere “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere, dove avverrà il più grande pestaggio collettivo di detenuti mai accaduto nel nostro paese.
Ma qual é la causa di queste rivolte? Ci sono diversi fattori. I più significativi sono sicuramente il non poter più ricevere e inviare pacchi e non poter chiedere e ottenere colloqui con i propri famigliari da un giorno all’altro. E poi il sovraffollamento delle carceri e l’assenza dei dispositivi di protezione.
Si disse anche che dietro a queste rivolte ci fosse un ordine partito dalla 'Ndrangheta. Non era vero. Nello Trocchia, giornalista e scrittore, lo racconta molto bene in Pestaggio di Stato (disponibile sulle principali app), il podcast-inchiesta che ci guida nella ricostruzione di quei giorni attraverso le testimonianze di chi c’era. Un lavoro magistrale, duro, da ascoltare fino in fondo per conoscere questi fatti di cronaca che raccontano e svelano assurde dinamiche di potere e menzogne.Non conoscevo la storia di Melchiorre Allegra. Anzi, non avevo mai sentito nominare né lui né le vicende legate al suo nome.
Siamo nel 1937, quando il dottor Allegra viene arrestato durante una retata a Castelvetrano con l’accusa di essere un mafioso. Chi lo interroga rimane senza parole: il medico non solo confessa di appartenere all’organizzazione, ma per la prima volta descrive in modo organico tutta la struttura criminale. Dai riti di iniziazione romanzeschi con spilli, aghi e formule di giuramento al divieto di rubare, dalla libertà di poter uccidere per “giustificati motivi” alla Famiglia suddivisa in decine di persone, come nell’antica Roma, dai nomi degli aderenti all’organigramma completo.
Tutta la confessione viene trascritta in un verbale di 26 pagine che però è subito “dimenticato” chissà dove. Venticinque anni dopo il giornalista Mauro De Mauro (che sarà poi una vittima di Cosa Nostra) lo ritrova e lo pubblica sul giornale L’Ora di Palermo.
Io, medico e mafioso (su RaiPlay Sound) ricostruisce la vicenda grazie anche alle osservazioni della dottoressa Manoela Patti, ricercatrice di Storia contemporanea all'Università di Palermo, e del dottor Ciro Dovizio, docente di Storia all’Università Statale di Milano. Un podcast che racconta della prima clamorosa confessione dall’interno del sistema mafioso, nonché della più importante fonte di storia della mafia mai pubblicata prima delle vicende degli anni Ottanta.
Devo confessare che sono una grandissima fan del professor Paolo Colombo, storico e docente di Storia contemporanea alla Cattolica di Milano. Ho seguito e divorato i suoi podcast dal primo giorno e continuo a farlo perché il modo in cui racconta le storie legate alla Storia mi tiene davvero con le orecchie incollate alle cuffie. Perciò non potevo perdere Ceausescu, il monarca comunista | Deliri di grandezza, podcast che esplora la storia della Romania di Nicolae Ceausescu (di cui sarà “padre padrone” per 24 anni). Storia che passa attraverso profondi legami con l’Europa, con la caduta del muro di Berlino ma anche con il nazismo di Hitler e il governo stalinista fino ad arrivare alla dittatura del monarca comunista che a un certo punto aspira al premio Nobel per la pace. Il podcast ripercorre la storia dall’inizio alla fine. L’ultima puntata è stata quella che più mi ha colpita: orfanotrofi-lager, politiche contro l’aborto, tassazione sul reddito degli over 25 che non avessero ancora procreato. Quindi, forse, il mostro rumeno non è Dracula.
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AUDIOLIBRI
L’ho detto all’inizio di questa newsletter che il filo conduttore di tutti i miei ascolti è stata la Storia. E anche nel caso de L'oro e la patria: Storia di Niccolò Introna, eroe dimenticato (scritto e letto da Federico Fubini, disponibile su Storytel) conosciamo la storia vera di Niccolò Introna, protagonista quasi sconosciuto della storia del nostro Paese. Il 20 settembre 1943 alle quindici e trenta un gruppo di ufficiali nazisti entra nelle sede della Banca d'Italia con un solo scopo: prendere l'oro, tutto l'oro che la banca custodisce i quel momento (quasi 120 tonnellate). Niccolò Introna, dirigente della banca, è l’uomo che sceglie di opporsi e organizza un piano per impedire ai nazisti di portarsi via quel tesoro. Una storia che merita di essere conosciuta anche per il lavoro fatto dall’autore Federico Fubini, che ha raccolto, letto e studiato le ottantamila pagine di documenti che ricostruiscono tutta la sofferta vicenda dell'oro della Banca d'Italia. Alla vigilia del 25 aprile la storia di Introna e le sue lotte antifasciste servono ancora a tutti noi.
Avevo letto il cartaceo de La neve era sporca di Georges Simenon (su Storytel, letto da Marco D’Amore) ed ero molto curiosa della versione audio. Devo dire che mantiene alto il ritmo cupo e un po’ brutale del libro. Ambientato nel nord Europa durante l’occupazione nazista, raconta la storia di Frank Friedlmeier, giovane annoiato, insolente, solo, dotato di un’innata cattiveria, che per dare un senso alla propria vita accoltella e uccide un sottuficiale. Da qui iniziano una serie di eventi che passano anche attraverso l’incontro con una giovane donna, che però non porta pace e giustizia. La neve infatti è sporca, è grigia, è putrida, forse come lo è Frank. Non voglio svelarti il finale, naturalmente, ma preparati a un ascolto amaro che difficilmente dimenticherai.
La vita è così: prima sei all’apice, ti senti intoccabile, infallibile e in un attimo sei giù, con la faccia a terra senza sapere come rialzarti. Questa potrebbe essere la frase di sintesi per parlare di Tutto brucia (di Juan Gómez-Jurado e con la voce di Elena Scalet, lo trovi su Storytel). Un thriller adrenalinico che racconta la storia di tre donne che hanno perso tutto e che si incontrano quando si trovano nel punto più basso della loro vita. Le tre donne sono Aura Reyes, che sta per scontare una pena con l’accusa di riciclaggio di denaro, Mari Paz Celeiro, arruolata nel corpo d’élite della Legione che vive nella sua auto, e Sere Quijano, ingegnera informatica, ovvero hacker. La loro unione crea una una storia di vendetta, di frode e di magia in cui succedono cose inimmaginabili e che ribaltano la classica visione in cui vincono sempre gli stessi.
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Qualcuno si è chiesto come mai le statistiche degli episodi di un podcast appaiano diverse tra Apple Podcast e Spotify? Significa che i nostri ascoltatori ci “apprezzano” di più su una piattaforma che su un’altra? No, ovviamente, è che valutano il comportamento degli ascoltatori in modo diverso.
Il podcast sul Parkinson Movers and Shakers ha vinto il premio Podcast of the Year 2024 ai prestigiosi Broadcasting Press Guild Awards. Questo conferma che il podcasting resta una delle principali forme multimediali che permettono a un messaggio di arrivare a quante più persone possibile, uscendo dalla propria “bolla” di riferimento.
Google Podcasts nasce nel 2018 con le migliori intenzioni: attingere dall’intelligenza artificiale, trascrivere i podcast, dare all’ascoltatore un’esperienza di ascolto davvero nuova. Ma le cose non sono andate così, visto che è stata annunciata la chiusura definitiva della piattaforma.
L'aggiornamento dei dispositivi Apple a iOS 17.4 ha reso l’app Apple Podcasts molto più accessibile, perché consente alle persone di visualizzare le trascrizioni complete dei podcast. Si può addirittura leggere la trascrizione di un podcast senza ascoltarlo.
La linguistica quantitativa studia e determina quali sono le lingue più veloci al mondo. E ci sono interessanti parametri che stabiliscono questo record. Non la velocità con cui si pronunciano le parole, ma la quantità di informazioni che poche parole riescono a trasmettere. Nel 2019 sono state indicate come più veloci il giapponese, lo spagnolo e il basco.
Come monetizzare un podcast? A questa domanda hanno provato a rispondere host di successo e addetti ai lavori stilando una lista di 20 consigli da tenere d’occhio.
Le donne, sia come conduttrici di podcast che come ascoltatrici, sono sempre più presenti nel genere True Crime. Questo articolo esplora cosa c’è dietro al fenomeno.
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"Ceausescu, il monarca comunista" è finito dritto nella Playlist dei podcast "da ascoltare", grazie! ❤️(P.S. In Spagna andare in bici con le cuffie è illegale, purtroppo!)
Grazie per quello che fai e per come lo fai.