Quando tutto cambia in un attimo
Storie che raccontano il momento esatto in cui l’imprevisto irrompe e lascia un prima e un dopo
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C'è un momento preciso in cui le cose cambiano.
Non sempre lo riconosci subito. A volte lo realizzi dopo mesi, anni, o solo quando qualcun altro te lo racconta: una curva presa troppo larga, un gol che non arriva mai, una chiamata nella notte, un volo che parte — o che non atterra.
Qualche settimana fa sono stata in Brasile, il mio Paese. È stato un viaggio improvviso, non programmato, e nemmeno sognato. Non potevo saperlo, ma quella partenza sarebbe stata la mia soglia. Il mio “prima e dopo”.
In quel viaggio sono andata in luoghi fisici che non conoscevo — nonostante forse fossero già parte della mia geografia profonda. Credo che sia stato proprio questo a scuotermi: il senso di scoperta dentro ciò che avrebbe dovuto essermi familiare. Ed è lì, in quell’incontro con l’ignoto delle mie stesse radici, che qualcosa si è aperto.
Mi sono lasciata attraversare dalla potenza della mia cultura, dalle storie, dai suoni, dai volti e sono tornata diversa, con addosso una ricchezza che non se ne va. E con alcune decisioni, finalmente, prese. Durante quei giorni, ho avuto spesso la sensazione che sotto la superficie delle cose ci fosse qualcosa che aspettava solo di rompersi: un’emozione trattenuta, una memoria taciuta, un’identità sospesa. E allora ho pensato a quanto poco ci voglia perché tutto cambi.
Gli ascolti che ti propongo oggi parlano proprio di questo: di eventi che irrompono nel quotidiano come una fenditura, lasciando dietro di sé silenzio, sgomento, domande.
Buona lettura e buon ascolto,
Loretta
I tre podcast del mese
La strage dell’Heysel
🎧 Disponibile sulle principali piattaforme
Il 29 maggio 1985, lo stadio Heysel di Bruxelles si trasforma in un dramma: l’attesissima finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool si conclude in tragedia, con 39 vittime quasi tutte italiane. Una strage figlia della violenza e dell’imprevedibile.
Poco prima del fischio d’inizio, un gruppo di hooligans del Liverpool sfonda le barriere e si lancia all’assalto del settore Z, dove si trovano centinaia di semplici tifosi juventini: amici, famiglie, ragazzi. Quel settore, in teoria "neutro", è privo di protezioni, fatiscente e tra le due tifoserie non ci sono reali separazioni.
Presto la situazione precipita. I tifosi italiani, presi dal panico, cercano di fuggire verso il campo, ma le forze dell’ordine belghe — del tutto impreparate — non solo non intervengono, ma paradossalmente ostacolano la fuga, colpendo i tifosi in ritirata con i manganelli.
Spinti verso il lato opposto del settore, molti si ammassano contro un vecchio muro che cede sotto la pressione. Numerose persone rimangono schiacciate, calpestate dalla folla in fuga, uccise nella disperata corsa verso una via d’uscita che non c’è. Il bilancio è di 39 morti e oltre 600 feriti.
Pietro Sermonti ci guida dentro lo stadio Heysel, restituendoci le voci di chi ha vissuto quell’inferno (tra sopravvissuti miracolati, chi ha perso persone care e chi è rimasto spettatore impotente) e rivelando come in un attimo la storia del calcio e la vita di molte persone siano cambiati per sempre.
Perché lo consiglio: perché racconta una delle tragedie più gravi della storia del calcio con rispetto, profondità e umanità. Non è solo cronaca: è la voce dei sopravvissuti, dei familiari, dei testimoni diretti. Fa riflettere su quanto fragile sia il confine tra festa e disastro e ci ricorda che dietro a ogni evento storico ci sono persone vere, vite cambiate per sempre. Un ascolto necessario per non dimenticare.
Caduto dal Cielo
🎧 Disponibile su RaiPlay Sound
L’8 ottobre 1996, un Antonov 124 — uno dei più grandi aerei cargo al mondo — precipita su San Francesco al Campo, un piccolo paese in provincia di Torino. L’impatto è devastante: l’aereo distrugge due abitazioni, uccide quattro persone e ne ferisce molte altre. In pochi secondi, un intero quartiere si trasforma in macerie.
Una delle case colpite era quella degli zii e dei cugini di Amedeo Berta: è da questo legame personale che nasce questo lavoro che mi ha toccata in modo particolare. Berta, autore e narratore, parte proprio da questo coinvolgimento diretto per raccontare la tragedia non tanto dal punto di vista della cronaca, ma da quello emotivo: quello dei sopravvissuti, dei familiari, di chi ha perso tutto ma è rimasto in piedi.
Caduto dal cielo è un audiodocumentario in due puntate da mezz’ora ciascuna, che ci conduce dentro una comunità segnata per sempre da quel giorno in cui un aereo cadde dal cielo, distruggendo case, affetti e certezze, e dentro le domande che un evento del genere lascia dietro di sé: come si sopravvive a un trauma così grande? Dove si trova la forza per ricostruire una vita partendo dalle macerie, reali ed emotive?
Con uno sguardo intimo e rispettoso, il podcast dà voce a chi ha visto il proprio quotidiano ridursi in polvere, ma ha trovato — a volte contro ogni logica — il coraggio di rialzarsi. Un racconto profondo, fatto di memoria, silenzi, ferite aperte e piccole rinascite. Una storia di imprevisti che cambiano tutto, ma che lasciano anche intravedere la possibilità di una ricostruzione.
Perché lo consiglio: perché è un audiodocumentario molto intimo che mette al centro il lato emotivo della tragedia, raccontando come si possa sopravvivere a un evento che, letteralmente, ti piomba addosso senza preavviso. È un viaggio nel cuore delle persone che hanno dovuto fare i conti la perdita, il dolore, la distruzione improvvisa di un’intera vita. Ascoltarlo significa entrare in un racconto di resilienza e speranza, in cui la forza di rialzarsi dalle macerie - sia materiali che interiori - emerge con tutta la sua potenza umana.
Rancore
🎧 Disponibile su Audible
Dopo La disciplina di Penelope, Chora Media torna — questa volta per Audible, mentre la prima serie era stata realizzata per RaiPlay Sound — con Rancore, nuova fiction audio tratta dall’omonimo libro di Gianrico Carofiglio (che è appunto il seguito de La disciplina di Penelope). Al centro, ancora una volta, c’è Penelope Spada: ex pubblico ministero, ora investigatrice privata senza licenza, con un passato che brucia ancora sotto la pelle, invisibile per scelta, alle prese con clienti ambigui che riceve in una sala del bar Smile.
Quando la figlia di un potente barone universitario morto improvvisamente si rivolge a lei, Penelope si ritrova in un’indagine che pare senza sbocchi, ma che si trasforma presto in una resa dei conti con il proprio passato. Mentre indaga tra segreti inconfessabili, false piste e sospetti incrociati, si trova infatti costretta ad affrontare non solo la realtà ma anche i propri demoni più profondi.
Con oltre trenta voci coinvolte tra attori protagonisti e comparse, foley art, registrazioni ambientali e una colonna sonora originale, Rancore è un’esperienza d’ascolto totalizzante. Come già per La disciplina di Penelope, la regia e il sound design di Luca Micheli rendono ogni scena un’immersione sensoriale: pioggia, passi, sospiri, ambienti si fondono in un audio preciso, ricco, mai invadente, che accompagna il racconto con una maestria rara nel panorama italiano.
Perché lo consiglio: perché riesce a farci riflettere in modo autentico su ciò che ci abita dentro, ovvero i dolori non risolti, i rancori silenziosi, le ferite che continuano a bruciare anche quando sembrano guarite. È una storia intensa, ben scritta e qui splendidamente interpretata, che affronta temi universali come il dolore, i rimpianti e la rabbia che si sedimenta. Ma lo consiglio soprattutto perché è un’esperienza di ascolto assolutamente da fare, rigorosamente con le cuffie, per lasciarsi trasportare dentro una Milano piovosa e inquieta, e dentro i pensieri di una donna in lotta con sé stessa.
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I tre audiolibri del mese
In suo possesso
🎧 Disponibile su Storytel
In suo possesso di Carola Jansson e Leone Milton è la testimonianza sconvolgente e reale di una donna sopravvissuta a dieci anni di prigionia emotiva, psicologica e fisica. Carola racconta la sua storia con lucidità e coraggio: un compagno violento, Magnus, che la isola, la sorveglia con telecamere e app, la controlla anche nella maternità e nella gestione dei figli, la annienta lentamente.
È un racconto che scuote, che mette a nudo i meccanismi sottili e devastanti della violenza domestica, e che ha la forza potente della verità. L’audiolibro, letto da Irene Giuliano, restituisce con sensibilità le emozioni profonde di Carola, rendendo l’ascolto coinvolgente e intimo.
Il cammino
🎧 Disponibile su Storytel
Il cammino, scritto da Anya Niewierra, è un thriller psicologico che inizia con un lutto e si trasforma in una vertiginosa ricerca della verità. Dopo il suicidio del marito Emil lungo il Cammino di Santiago, Lotte parte per la Bosnia Erzegovina per disperderne le ceneri. Ma lì scopre che Emil non era chi diceva di essere: il vero Emil Jukić è morto nel 1995, vittima della guerra. Chi era allora l’uomo che ha vissuto con lei? Perché ha costruito un’identità fittizia?
Decisa a capire, Lotte ripercorre passo dopo passo il Cammino del marito, senza sapere che qualcuno la sta seguendo, pronto a tutto pur di proteggere un passato che non vuole essere svelato. Letto da Laura Baldassarre, è un audiolibro avvincente, che intreccia storia, identità e memoria.
La mezz’ora della verità
🎧 Disponibile su Storytel
La mezz’ora della verità di Yari Selvetella è una distopia raffinata e satirica che ipotizza una società in cui, ogni giorno, per trenta minuti, una voce annuncia la verità su tutto: crimini, bugie, tradimenti, inganni, debolezze. Un'app, Varami, ha il potere di svelare tutto e la verità si trasforma in spettacolo, condanna, ossessione.
Selvetella immagina un mondo in cui la trasparenza assoluta diventa tossica e ci porta a riflettere con intelligenza su cosa significhi davvero “sapere tutto”. La lettura di Michele Botrugno dà ritmo e ironia a una storia che fa sorridere e inquieta allo stesso tempo e ch mi ha colpito per la sua capacità di parlare del presente attraverso un futuro molto vicino: che cosa accadrebbe se non potessimo più nasconderci? E se la verità non fosse un sollievo, ma un fardello?
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Fuori frequenze
Tre chicche oltre i podcast e gli audiolibri
Fino al 20 luglio 2025 Pirelli HangarBicocca ospita Improvisation in 10 Days, la prima mostra personale in Italia di Tarek Atoui, artista e compositore elettroacustico tra i più interessanti della scena contemporanea. Il percorso espositivo si sviluppa come un ambiente immersivo dove il suono diventa materia viva, capace di generare reazioni fisiche e percettive nel visitatore. Atoui invita il pubblico a un'esperienza partecipativa, fatta di ascolto, movimento e scoperta, attraverso installazioni sonore e performance collettive che si attivano nel tempo. Un'esplorazione radicale del suono come linguaggio, relazione e spazio condiviso.
A pochi passi dal Duomo, in Piazza dei Mercanti a Milano, si nasconde un piccolo segreto acustico. Nel Medioevo questa piazza era il cuore pulsante del commercio cittadino, con il mercato principale sotto i portici del Broletto Nuovo. Ed è proprio in questo contesto che i mercanti scoprirono che la particolare struttura della volta a crociera permetteva di comunicare a distanza: parlando rivolti a una colonna, infatti, il suono veniva incanalato e arrivava fino alla colonna opposta, udibile solo da chi si trovava lì. Così potevano contrattare in segreto, senza che i clienti ascoltassero. Ancora oggi vale la pena andare a scoprire questo piccolo miracolo architettonico e provare a stupire qualcuno facendolo posizionare dall’altra parte della piazza.
Sound of Metal, disponibile su Prime Video, è un film intenso che racconta la storia di Ruben, batterista metal che perde improvvisamente l’udito e si ritrova a ricostruire la propria identità in un mondo fatto di silenzio. Vincitore di due Oscar per il miglior montaggio e il miglior sonoro, è un esempio potente di come anche l’assenza di suono possa diventare racconto.
🙋♀️ Chi ha scritto questa newsletter
Mi chiamo Loretta da Costa Perrone.
Nata in Brasile, mi trasferisco a Milano all’età di 7 anni senza sapere una parola di italiano e capisco così che la comunicazione sarà la chiave della mia vita.
Autrice, conduttrice radiofonica, copywriter e storyteller, sono anche un’instancabile mangiatrice di pizzoccheri. Sogno regolarmente Marcello Mastroianni, amo il Natale e gli Arcade Fire, ascolto troppi podcast, sono team (Grande) inverno e ho un cane bianco che si chiama Chewbecca.