"Questioni d’orecchio", una newsletter di Andrea F. de Cesco

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Benvenuti nel Grande Nulla Agricolo

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Benvenuti nel Grande Nulla Agricolo

Johnny Faina racconta il dietro le quinte del più folle e geniale podcast italiano. I consigli d'ascolto partono da "La gabbia dei matti". Tra quelli di lettura, due pezzi su podcast e YouTube

Andrea F. de Cesco
Apr 7, 2022
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Benvenuti nel Grande Nulla Agricolo

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Illustrazione di Susanna Gentili

Ciao! In questa newsletter trovate il quarto appuntamento con #vitadapodcaster, lo spazio dedicato alle storie dei podcaster. Questa volta c’è un pezzo di Johnny Faina, coautore e voce del podcast italiano più folle e geniale che abbia mai ascoltato. Prima però trovate i consigli di ascolto (cinque podcast e tre audiolibri) e quelli di lettura. E vi segnalo che, come ogni giovedì, è uscita una nuova puntata di Parliamo di podcast: la notizia riguarda la scommessa di Substack sui podcast, mentre il podcast che ho scelto questa settimana s’intitola L’onda verde e parla di politiche sulla cannabis.

(Qui come sempre potete segnalarmi nuovi podcast che avete ascoltato o state per lanciare)


Le novità da ascoltare

  • La gabbia dei matti di Gabriele Cruciata (🎧 su Storytel) è un magistrale lavoro di ricerca e approfondimento su com’è cambiato l’approccio alla malattia mentale e sulla storia della psichiatria in Italia. Ed è anche un reportage. Il giornalista ci porta negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di Roma, un tempo il più grande d’Europa. E attraverso gli archivi e testimonianze varie ricostruisce la storia del manicomio e quelle dei suoi ex pazienti. Sono sei puntate, montate e musicate benissimo da Rossella Pivanti. È un ascolto a volte durissimo, ma necessario.

  • La cattura (🎧 su Audible) racconta l’arresto di Totò Riina, avvenuto il 15 gennaio 1993 a Palermo, dopo 24 anni di latitanza del boss. Ma soprattutto racconta la settimana precedente. E lo fa attraverso uno sceneggiato audio scritto da Mauro Pescio, con i dialoghi tra gli attori tenuti insieme da una voce narrante, quella di Gino La Monica. Tra gli altri c’è Francesco Montanari nei panni del Capitano Ultimo, il Colonnello dei Carabinieri che mise le manette al latitante.

  • Sbandato (🎧 sulle app free) è la storia di Piero Porro, un soldato che durante la seconda guerra mondiale fu mandato a combattere in montagna contro i francesi e che, dopo essere fuggito, fu costretto a vivere in clandestinità fino alla fine della guerra. Gli otto episodi sono narrati dal nipote di Piero, il musicista Alessandro Porro, e includono le voci di vari ospiti ed estratti audio dell’epoca. Il podcast, una vera chicca, è una produzione indipendente di Doremind Music.

  • Indagini (🎧 sulle app free) ripercorre alcuni dei casi più famosi di cronaca nera italiana. Non si tratta però del solito true crime. Il focus è su quello che succede dopo il delitto, sul lavoro di ricerca della verità giudiziaria. L’autore e narratore è il giornalista Stefano Nazzi, la produzione è de Il Post. Esce un nuovo episodio ogni primo giorno del mese.

  • News Talks di Anna Masera, vicedirettrice del Giornale di Brescia, è un’indagine sullo stato dell’informazione (🎧 su Storytel). Sono sei puntate talk che analizzano gli scenari della sostenibilità dell’infomazione oggi, tra overload informativo, fake news, paywall e molto altro. Gli ospiti sono Annamaria Testa, Marco D’Eramo, Antonio Nicita, Walter Quattrociocchi, Jeff Jarvis, Francesco Zaffarano, Carola Frediani, Federica Cherubini, Mario Calabresi e Arianna Ciccone.

  • L’impromissa di Chiara Ferraris, con la voce di Georgia Lepore, è un’intensa saga famigliare ambientata tra Genova e la Val Polcevera che restituisce un pezzo della storia d’Italia (🎧 su Audible).

  • Tutta la stanchezza del mondo di Enrica Tesio, con la voce di Tamara Fagnocchi, è un diario privato che, con pungente ironia, racconta le 12 fatiche collettive dei nostri tempi (🎧 su Storytel).

  • Il figlio di due madri di Massimo Bontempelli, con la voce di Michele di Giacomo, è la storia di un bambino che a sette anni, all’improvviso, non riconosce più la madre e sostiene di essere il figlio di un’altra donna a cui è morto un bambino (🎧 su Storytel)


I consigli di lettura

  • Il dilemma dei podcaster: sbarcare o non sbarcare su YouTube?

  • Le quattro tipologie di video podcast che si trovano su YouTube.

  • Quattro tecniche per scrivere podcast fiction efficaci.

  • Dopo nove anni di crescita, la percentuale di persone che ascoltano podcast negli Usa è diminuita. Che fare?

  • Ricordati di respirare.

  • Come sviluppare un’identità visiva per il proprio podcast.

  • Ha senso puntare sulla cross-promozione?

  • Il ruolo del silenzio nel discorso di Zelensky ai Grammy Awards 2022.


#VITADAPODCASTER

C’è vita nel Grande Nulla Agricolo?

di Johnny Faina

Nel 2012 vivevo ancora a Longastrino, un paese di duemila anime circa, gatti randagi compresi. Come in molti paesi della Bassa Romagna, l’unico faro di socialità dopo le 21 è il Bar dei Repubblicani, il solo circolo sopravvissuto al suo stesso partito. È una sera di novembre e sto andando al bar per la mia Heineken da 66 a due euro e novanta. Una volta al bancone, però, vengo intercettato da un mio amico che mi informa senza mezzi termini che il mondo sta per finire. Nulla di cui preoccuparsi, era tutto previsto. I Maya avevano inciso la data su una ruota di granito qualche millennio prima: 21 dicembre 2012. Su cosa sarebbe accaduto, però, erano stati piuttosto vaghi, come gran parte delle civiltà pre-colombiane. Dovevamo essere pronti a tutto: tsunami, eruzioni vulcaniche, rivelazioni sconcertanti sulla vera natura di Jerry Scotti. Così, in quella sera di novembre del 2012, il mio amico organizzò una task-force apocalittica e mi costrinse a passare la notte nella guazza autunnale per monitorare il cielo in cerca di segnali extra-terrestri. Parlammo tutta la notte. Di videogiochi, di film e di figa. L’unica luce sospetta che avvistammo fu quella degli stabilimenti Fruttagel di Alfonsine. Se qualcosa era successo, noi non ce n’eravamo accorti. 

Credo sia stato questo il seme da cui è nato il podcast. 

Mi chiamo Johnny Faina, all’anagrafe Nicolò Valandro, e sono l’autore, insieme a Gianluca Dario Rota, di C’è vita nel Grande Nulla Agricolo?, un podcast fiction che racconta i misteri del Triangolo delle Bermuda Padano. 

Al centro delle nostre storie, c’è sempre Villamara, un piccolo comune del Grande Nulla Agricolo, teatro di fenomeni paranormali, complotti agro-industriali e malaugurate iniziative locali. Il tutto condito con le musiche originali di Hollyspleef (Leonardo Passanti), le grafiche di Feduzzi (Federica Carioli) e il master di Gipo Gurrado.

Il podcast si può ascoltare su Spotify e su tutte le altre app gratuite. È arrivato alla terza stagione, che ha debuttato da poco. Qui trovate lo shop con il merchandise

Tratto da un monologo di stand-up ispirato a fatti non realmente accaduti, il podcast è nato nel settembre del 2020. Ha debuttato al Festival Nell’Arena delle Balle di Paglia con il primo episodio dal vivo, realizzato su un carro per la vendemmia. Un’esperienza magnifica, se non fosse stato per un piccolo incidente. Il mattino seguente, il nostro palco venne divorato dalle fiamme. Nessuno ha mai saputo chi fosse il responsabile, e ancora oggi circolano diverse teorie sull’accaduto. Ma per noi il messaggio è stato subito chiaro: registrare questo podcast non sarebbe stato uno scherzo. 

Infatti, in un anno e mezzo, gli incidenti non sono mancati: voci demoniache che spuntavano dal master degli episodi, messaggi subliminali registrati a nostra insaputa e un secondo incendio che ha devastato il posto dove ci saremmo esibiti con il nostro primo live inedito. E questo per stare nel tema “problemi-tutto-sommato-gestibili”. 

La vera sfida, per me e tutto il team, è riuscire ogni volta a confezionare un episodio che faccia dire al nostro pubblico «Wow, ma questi sono matti!». Una sfida che ci costa tempo, soldi e salute mentale. Se dovessimo mettere a budget le ore spese per scrivere, musicare, editare, illustrare e promuovere ogni singolo episodio, il costo sforerebbe il PIL di un piccolo comune del bresciano. 

Certo, non mancano le soddisfazioni, come collaborare con tanti artisti e podcaster che stimiamo e essere il 156esimo podcast più ascoltato su Spotify Italia - salvo essere scalzati dopo una settimana da un podcast sulla coltivazione idroponica.  

Questo però non giustifica tutti gli sforzi. E allora, marzullianamente mi chiedo: cosa ci spinge ad andare avanti?

Beh, credo che la risposta sia nella storiella che ho raccontato all’inizio. Certe notti, infatti, quando la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei, mi capita di buttare l’occhio fuori dal finestrino e osservare il cielo sopra la pianura. Mi domando cosa sarebbe successo se quella notte di novembre fosse passato qualcosa sopra di noi, mentre eravamo distratti dalle nostre vite. Penso che sarebbe stato un vero peccato, se nessuno lo avesse raccontato. Poi però mi tocca inchiodare per non investire la nutria mannara in mezzo alla strada. 

Che ci volete fare, la vita nel Grande Nulla Agricolo è fatta così.

Mi chiamo Johnny Faina, anche se all’anagrafe di Alfonsine risulto come Nicolò Valandro. Sono del ‘93, lo stesso anno in cui è uscito Jurassic Park. Sono Acquario ascendente Cancro, il che mi rende “una persona affascinante, morbida e affettuosa” stando all’oroscopo di Grazia. Nella vita mi occupo di teatro, anche se quando ne parlo con le persone di solito mi dicono “Wow deve essere bellissimo!” e poi controllano le notifiche su LinkedIn. Dopo i primi esperimenti radiofonici nel 2012, ho ripreso l’attività da autore nel 2020 lanciando due podcast, Decameron e C’è vita nel Grande Nulla Agricolo?, un radiodramma che racconta i misteri del Triangolo delle Bermuda Padano. Nel 2021 ho lanciato il progetto StoryTrekking che unisce trekking e narrazione. Attualmente vivo a Milano, nota città della Lombardia.

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