La seconda vita del podcast "Bank Station"
Il lancio della rubrica #vitadapodcaster, i consigli di ascolto (dal podcast "Happy Ending" all'audiolibro de "La simmetria dei desideri") e quelli di lettura (i bitcoin salveranno i podcast?)
Ciao amatissimi lettori e amatissime lettrici,
vi lascio una brevissima nota per presentarvi la seconda uscita settimanale di Questioni d’orecchio.
Come ho già scritto, mentre quella del martedì contiene notizie, analisi, approfondimenti e interviste, quella del giovedì è focalizzata sui consigli di ascolto e di lettura.
L’edizione di oggi inaugura una nuova rubrica che vorrei pubblicare una volta al mese. Si chiama #vitadapodcaster ed è dedicata a podcaster indipendenti con storie particolarmente interessanti da raccontare.
Si parte con quella di Bank Station. Ne avevo già scritto sul Corriere della Sera oltre un anno e mezzo fa, quando i due fondatori - Gianmarco Miani e Francesco Namari - lavoravano ancora come analisti nella City, a Londra. Da allora sono cambiate molte cose.
✍️ Se volete candidarvi come ospiti di #vitadapodcaster scrivete a andreaf.decesco@gmail.com
#vitadapodcaster
La seconda vita di “Bank Station”
Di Francesco Namari
Bank Station è nato a inizio 2020 in un appartamento di Londra, quello che condividevo con Giammarco Miani. Allora lavoravamo entrambi come analisti nella City. Avevamo in mente di colmare il divario tra i giornali economico-finanziari, rivolti per lo più agli addetti ai lavori, e le persone senza competenze pregresse che desiderassero imparare qualcosa in più sull’economia e sulla finanza. Da avidi ascoltatori di podcast e radio quali siamo, non abbiamo avuto dubbi su quale potesse essere la nostra weapon of choice.
Per diverso tempo abbiamo registrato gli episodi sotto le coperte, per avere una parvenza di insonorizzazione. Dedicavamo al progetto il tempo che riuscivamo a strappare al lavoro e, soprattutto, al sonno. Nonostante le difficoltà, il podcast ha trovato subito una certa notorietà nella nicchia di appassionati di economia e finanza. Gli episodi raccontano i più importanti avvenimenti della storia e dell’attualità economico-finanziaria – dal fallimento di Enron nel 2001 all’ascesa dei fondi passivi nel panorama finanziario globale.
Nell'estate 2020 ho proposto a Giammarco di licenziarci e buttarci a tempo pieno su Bank Station. Giammarco non se l'è sentita. Anziché licenziarmi ho ampliato il team arruolando Gaia Geraci, una mia ex compagna di università a Londra e grande fan del progetto. Gaia è stata scrittrice e voce del podcast insieme a me e Giammarco fino alla scorsa estate. Poi, per motivi di lavoro, ha dovuto abbandonare il progetto.
Anche grazie al successo della pagina Instagram (abbiamo circa 13,700 follower al momento), l'audience del podcast è cresciuta rapidamente. Abbiamo visto che, nonostante la lunghezza degli episodi stesse aumentando, gli ascoltatori arrivavano fino alla fine. Questo ci ha permesso di fare episodi sempre più lunghi e di trattare temi sempre più complessi, come il mark-to-market accounting o le vendite di azioni allo scoperto. Oltre alla qualità dei contenuti abbiamo investito anche sulla qualità dell'audio: da un anno collaboriamo con Andrea Roccabella (tecnico del suono e sound designer di Radio 24), che cura la parte di sound design dei nostri podcast.
Qualche mese fa ho ripreso i contatti con due vecchi amici, Marco Tedeschi e Luca Dann, per coinvolgerli nel progetto. Il primo è uno strategist di Accenture, mentre il secondo è (o meglio, era) un consulente a Deloitte con cui spesso condividevo il viaggio in treno durante gli anni da pendolari tra Ferrara e l’università di Bologna.
Il primo ottobre mi sono licenziato dalla investment bank per cui lavoravo, e Luca ha fatto lo stesso qualche settimana dopo. Presto le cose hanno iniziato ad andare molto bene. Una banca, Emil Banca, ci ha messo a disposizione uno spazio a Bologna dove abbiamo costruito uno studio di registrazione. Siamo entrati nella top 200 di Spotify e abbiamo ingaggiato un social media manager, Vincenzo Malinconico.
Abbiamo un sacco di idee per il futuro. Vogliamo creare delle guide all'ascolto e aprire un canale Twitch per fare registrazioni live dei nostri podcast e usare TikTok e i Reel per insegnare la finanza personale (come si apre un conto corrente e come sceglierlo, quali sono le differenze tra carta di credito e bancomat, etc...).
Ma per il momento procederemo lentamente, seguendo l’approccio quality over speed.

Le novità da ascoltare
Ho scoperto Tamara Fagnocchi ascoltando i numerosi audiolibri che hanno la sua voce. È una professionista pazzesca, tutte le sue interpretazioni sono semplicemente perfette. Tamara ha da poco lanciato il suo primo podcast, Happy Ending, sulle app free e su Storytel. In questo caso non ci ha messo solo la voce: anche i testi sono opera sua. Si tratta di una serie fiction in otto brevi episodi in prima persona, con 43 voci coinvolte. La protagonista è una donna di 40 anni che si trova ad affrontare la fine di una storia d’amore. È un podcast leggero, divertente, dissacrante, curato nei minimi dettagli (le copertine sono spettacolari). Tamara, se mi stai leggendo: qui urge almeno una seconda stagione.
Tra le altre novità segnalo Apnea, Frida e Soft Skills Express - Leadership.
Apnea, scritta da Matteo Liuzzi e Niccolò Martin e narrata da Carlo Lucarelli, è una serie in sei puntate sulla storia dei nove Vigili del Fuoco che rischiarono la propria vita per salvare quelle delle persone a bordo della Costa Concordia (oggi è il decimo anniversario del naufragio). Prodotta da Lux Vide, si trova su Rai Play Sound e, in versione video, su Rai Play.
Frida, in dieci episodi, è la biografia della pittrice messicana Frida Kahlo scritta dalla scrittrice catalana Carmen Domingo e letta da Silvia Giulia Mendola (su Storytel).
Soft skills express - Leadership, di Sebastiano Zanolli, comprende 12 episodi ricchi di aneddoti che raccontano cos’è la leadership (su Audible).
🔮 È uscita una nuova puntata di Parliamo di podcast, il mio meta podcast per Lifegate Radio disponibile su tutte le app d’ascolto free. Si parla delle previsioni per il 2022 nel podcasting (qui, qui e qui ci sono alcuni pezzi al riguardo che non avevo ancora linkato nelle newsletter precedenti), mentre il consiglio di ascolto è Bruno Neri, calciatore e partigiano.
🎧 A proposito di previsioni, qualche settimana fa ho partecipato a uno speciale di Radio 24 sui podcast. Potete riascoltarlo qui.
P.S. Come sempre, vi lascio qui il modulo per segnalarmi nuovi podcast che avete ascoltato o che state per lanciare voi stessə ↩️
Gli audiolibri fanno parte sempre di più delle mie giornate, e ne sono molto felice. Gli ultimi che ho sentito, entrambi su Audible, sono L’anno del pensiero magico di Joan Didion letto da Anita Zagaria (💓) e La vera cura sei tu di Raffaele Morelli letto da William Angiuli (grazie mille a Irene per il consiglio!).
Tra le vacanze di Natale e queste prime due settimane di gennaio ne sono usciti parecchi che vorrei ascoltare. Ecco la mia top tre: La simmetria dei desideri dello scrittore israeliano Eshkol Nevo letto da Gaetano Bruno (è sia su Storytel sia su Audible), Il grembo paterno di Chiara Gamberale (anche autrice di un bellissimo podcast, Gli Slegati) letto da Elettra Mallaby (su Storytel) e Non morire della scrittrice statunitense Anne Boyer (che con questo libro nel 2020 ha vinto il premio Pulitzer per la saggistica) letto da Stefania Giuliani (su Audible).
I consigli di lettura
Il New York Times ha pubblicato un pezzo sui “podcast movies”, parlandone come se fossero una novità. La cosa non è piaciuta a chi da tempo si occupa di podcast fiction.
Clubhouse deve far fronte a numerose imitazioni (l’ultima l’ha lanciata LinkedIn). Nel mondo occidentale lo danno ormai per spacciato, ma in Asia meridionale va alla grande.
Robot 🤖, intelligenza artificiale e tecnologie varie rappresentano il futuro del podcasting? In realtà fanno già parte del suo presente.
I bitcoin potrebbero risolvere il problema di monetizzazione dei podcast.
Negli Usa da anni vanno per la maggiore gli host-read ads. Ma anche lì i podcaster stanno iniziando ad adottare sempre più spesso la pubblicità programmatica. Non senza problemi.
In UK esiste una radio che aiuta gli ascoltatori a scoprire nuovi podcast. Si chiama Podcast Radio.
EXTRA
Un gioco da tavolo sul podcasting.
Una piattaforma per creare eventi virtuali e costruire una community intorno al proprio podcast.