"Questioni d’orecchio", una newsletter di Andrea F. de Cesco

Share this post
I podcast geolocalizzati saranno un'alternativa al metaverso?
andreadecesco.substack.com

I podcast geolocalizzati saranno un'alternativa al metaverso?

Bruno Bellegrini, il fondatore di Loquis, racconta cosa succede quando si aggiunge ai podcast un'informazione di posizione. E ipotizza gli sviluppi futuri di questa frontiera dell'audio on demand

Andrea F. de Cesco
Jul 19
3
Share this post
I podcast geolocalizzati saranno un'alternativa al metaverso?
andreadecesco.substack.com
Illustrazione di Susanna Gentili

Ciao! Come vi avevo anticipato, la newsletter di oggi ospita il secondo testo (dopo quello di Marco Stefanelli) dedicato a produzioni audio legate a dei luoghi. Lo ha scritto Bruno Pellegrini, che parla di podcast geolocalizzati. Per quanto riguarda le passeggiate sonore, ne segnalo due che mi avete indicato voi: La staffetta di Monte Sole di Claudio Spanò e Francesca Candioli e Primaro Storytrekking di Johnny Faina e Gianluca Dario Rota.
Buona lettura, e buon ascolto
🐙


Dare voce al mondo

di Bruno Pellegrini*

In un’epoca dove il successo di un social si definisce con il numero di video iniziati nell’arco di un minuto, risulta strano assistere alla crescita di un formato che delle immagini fa volentieri a meno. Anzi, che proprio nella mancanza di immagini trova la sua identità, libertà e ispirazione. In uno spazio inesplorato che progredisce oltre gli schemi usurati del palinsesto radiofonico e la schiavitù dello schermo, il racconto audio sta trovando una propria identità spazio-temporale dove sperimentare e definire nuovi formati, linguaggi, generi e stili. 

Con il team di Loquis, la startup che ho creato nel 2018, avanziamo su una di queste frontiere, aggiungendo un’informazione di posizione ai podcast, ossia geolocalizzandoli. L’idea nasce da un viaggio in macchina e dalla curiosità di ascoltare, senza doversi fermare a guardare uno schermo, quali fossero le storie del paese in cima alla collina che si stagliava davanti agli occhi. Pensavamo a un modo per raccontare i luoghi a chiunque ci passasse accanto, incrociando le posizioni dei racconti audio con quelle degli utenti o delle destinazioni ricercate dagli utenti. Quello che abbiamo scoperto è che aggiungendo questa semplice informazione a un podcast siamo in grado di creare e liberare un valore enorme e dare voce al nostro mondo.

Abbiamo immaginato, disegnato e sviluppato una piattaforma, Loquis appunto, che cataloga e pubblica esclusivamente podcast di viaggi, esperienze, aneddoti, memorie, storie, riconoscendo le coordinate geografiche (latitudine e longitudine) dei luoghi narrati. Al di là dell’ovvio vantaggio della verticalizzazione (ovvero della selezione di contenuti tematizzati, in questo caso di viaggio o di luoghi ), l’usabilità della piattaforma risulta aumentata grazie alla possibilità di cercare e navigare i contenuti lungo una nuova dimensione, quella spaziale fornita dalle coordinate del prossimo viaggio o dei luoghi preferiti.

Ma c’è dell’altro. Abbinando la geolocalizzazione dei contenuti a quella degli utenti, in tempo reale, si aggiunge una nuova modalità di ascolto - che non è più quella “lineare” tipica dei podcast, che richiede l’attività di cercare, selezionare e cliccare un contenuto. È una modalità di ascolto automatica. Funziona come un navigatore Gps che invece delle direzioni di guida ci racconta le storie dei luoghi che abbiamo davanti agli occhi, mentre passeggiamo, guidiamo o viaggiamo in treno. Si apre un nuovo mondo, quello dell’audio augmented reality, della realtà arricchita tramite l’audio. Senza interagire con lo schermo, magari con l’ausilio di occhiali smart o app connesse con il cruscotto della macchina, possiamo venire accompagnati dal racconto del mondo reale mentre lo attraversiamo. 

E non finisce qui. Abilitare la ricerca, la navigazione e l’ascolto spaziale ha delle conseguenze importanti sui contenuti diffusi e anche sul linguaggio, che si evolve per corrispondere alle nuove potenzialità del formato. Ci sono podcast per accompagnare chi guida in autostrada (Wonders), per chi prende i mezzi pubblici (I tram di Roma), per chi viaggia in treno (in arrivo), per chi preferisce il camper (PleinAir), per chi fa trekking (Sentiero delle parole) o visita nuove regioni (Abruzzo Segreto), per chi passeggia per le città e può ascoltare la voce di Ludovico Ariosto che racconta i luoghi della sua Ferrara o quella di Parodi per un tuffo nella Milano degli anni ‘80, oppure per ripercorrere le tracce di eventi storici (La resistenza a Roma), rivivere i luoghi come erano una volta (Non Turismo), viaggiare lungo gli itinerari del cineturismo (Roma Parla Cinema), dei personaggi famosi (Visit LMR), delle cantine vinicole (Etilika), dei prodotti tipici (Slow Food), dei negozi di quartiere (Pigneto) o semplicemente per ascoltare i suoni, le voci e il rumore dei posti (World Vibes). Si tratta di podcast che, grazie alla geolocalizzazione, danno voce ai luoghi del mondo reale e ne creano lo storytelling. 

Questa evoluzione fisica e spaziale del podcast ha origine nelle vecchie audioguide. Rispetto alle quali però non c’è il vincolo del mezzo di diffusione, dell’area limitata di applicazione (spesso quella di un museo) e di un contenuto didascalico. Un pioniere in particolare ha ispirato la nostra ricerca: si tratta di Detour, l’app ideata da Andrew Mason, fondatore di GroupOn e successivamente venduta a Bose. Oggi, oltre a Loquis (l’unica piattaforma di podcast geolocalizzati con un modello libero e gratuito per chi ascolta e chi racconta), sono presenti sul mercato altre iniziative a pagamento come HearHere, IziTravel e Echoes.Fm. Sarà questione di mesi prima che i big players dell’audio si interessino a questo sviluppo, come - molto in parte - fa PodGuides di iHeart.

Il futuro dei podcast geolocalizzati dipende molto dallo sviluppo tecnologico, dall’adozione dei nuovi device connessi, dai sistemi di localizzazione e dal confronto competitivo. Sono certo che nei prossimi cinque anni si affermerà una piattaforma di riferimento a livello globale – indipendente o parte della proposta di un player audio come Spotify o del turismo come AirBnB - che consentirà a chiunque di accedere, scoprire, pubblicare e ascoltare le storie di tutti i luoghi del nostro mondo reale. Un’alternativa al metaverso. 

*Bruno Pellegrini, fondatore di Loquis, è un imprenditore con oltre vent’anni anni di esperienza nel campo dei media e dei contenuti digitali.
Nel 1999 ha lanciato Jumpy, uno dei primi portali dell’era di internet in Italia. Successivamente è stato il fondatore di Offside, Nessuno.tv e Babel.tv, TheBlogTV e Userfarm.
In precedenza è stato brand manager in P&G e consulente in Bain&Co. Ha conseguito una laurea in economia aziendale presso la Bocconi di Milano e un MBA presso l’Insead di Fontainebleau, Parigi.


Se ti hanno inoltrato la newsletter o la stai leggendo online inserisci la tua email qui sotto per iscriverti


Le notizie della settimana

  • Dopo Usa, Canada, Uk, Australia e Nuova Zelanda, ora anche in Italia, Germania, Francia, Spagna, Brasile e Messico chiunque può pubblicare video podcast su Spotify, attraverso Anchor.

  • Acast, società svedese di podcasting che si occupa di hosting e monetizzazione, ha sborsato 34 milioni di dollari per comprare Podchaser, il più grande database di podcast al mondo.

  • La media company Curiosity e iHeartMedia, il primo editore di podcast negli Usa, hanno stretto una partnership per lanciare il Curiosity Audio Network.


The Spreaker from iHeart Dispatch #6 | Gli ultimi dati della piattaforma commentati dal CEO Francesco Baschieri

Quinta uscita della rubrica firmata dal team di Spreaker from iHeart!
[contenuto sponsorizzato]

Si conclude il primo ciclo della nostra rubrica mensile dedicata al mondo del podcast a firma Spreaker from iHeart, accolta all’interno di Questioni d’Orecchio di Andrea de Cesco. In questi sei mesi, abbiamo intervistato alcuni dei responsabili a capo dei team che compongono l’ecosistema di Spreaker, che ci hanno raccontato il loro lavoro e il loro punto di vista.
Abbiamo scelto di concludere (momentaneamente) questo nostro piccolo-grande intervento con Francesco Baschieri, CEO di Spreaker from iHeart, che ci racconterà qualche ultima news dall’universo Spreaker in Italia, partendo dalla condivisione di alcuni dati aggiornati (dalle categorie di podcast maggiormente prolifiche a quelle dove si hanno maggiori ricavi dall’advertising).

È facile andare in barca a vela quando soffia il vento teso, lo è molto meno quando il vento è poco: bisogna mantenere alta l’attenzione e osservare anche le più piccole variazioni per capire come continuare a navigare. Lo stesso vale per il nostro settore: non sono sufficienti le letture di crescite radicali (che pure ci sono state, prova ne è l’Italia stessa negli ultimi due anni!) o attendere vistosi mutamenti per poter analizzare il panorama, in certi casi è bene osservare i micro cambiamenti, le minime oscillazioni, che possono talvolta provocare in futuro delle rivoluzioni.

Con questa nuova esposizione di dati Spreaker vogliamo scattare un’istantanea, mostrare un andamento, senza dare letture sociologiche che lasciamo a chi di dovere. 

Abbiamo quindi scelto di confrontare le tendenze di questi ultimi mesi gennaio-maggio 2022 sulla nostra piattaforma Spreaker con i dati rilasciati a gennaio 2022 che prendevano in esame il periodo luglio-dicembre 2021, proponendo il confronto Italia-Spagna e aggiungendo un’istantanea delle categorie di podcast a livello mondiale preferite dagli inserzionisti per pianificare i loro spot audio.

Il parallelo con i cugini spagnoli ci è nuovamente tornato utile: continuiamo a essere gli unici Paesi europei a crescere in modo significativo, sia lato produzione – a conferma di questo, alcuni movimenti delle case di produzione mostrano uno scenario in continuo fermento – sia lato ascolto. Italia e Spagna sono infatti i soli Paesi europei nella Top 5 dei Paesi in crescita per ascolto: in pole position gli Stati Uniti, seguiti appunto da Italia, Messico, Spagna e Brasile. 

Un secondo posto, il nostro, che racconta un Paese a tutti gli effetti diventato consumatore di podcast, non solo creatore appassionato. Non stupisce quindi che l’inglese, lo spagnolo e l’italiano siano anche le lingue più usate nella creazione di podcast (seguono il portoghese e il turco, rispettivamente in crescita dell’11% e del 6% nel solo mese di maggio 2022).

Se confrontata con la classifica di gennaio (dati Spreaker luglio-dicembre 2021), notiamo che la Top 5 italiana delle categorie più amate per la creazione di podcast non si discosta eccessivamente: al primo posto troviamo infatti la vasta categoria “Cultura e Società”, seguita da “Arte” e poi “Notizie”, mentre “Istruzione” occupa il quarto posto, appartenuto a “Economia”, ora ultima.

Anche nella Top 5 spagnola delle categorie più gettonate dai creator le prime tre – “Cultura e Società”, “Istruzione”, “Arte” – sono le medesime analizzate a gennaio, mentre la posizione delle ultime due si inverte e troviamo “Economia” al quarto posto, mentre “Salute e Benessere” scivola al quinto.

Passiamo all’ascolto: per quanto riguarda l’Italia, l’unica a mantenere una salda terza posizione è “Cultura e Società” (calata di due punti percentuale rispetto alla scorsa Top 5), con podcast come Storie di Geopolitica di Nova Lectio. Cambiano posizione il primo e il secondo posto, che si invertono, per cui “Notizie” apre la Top 5, con podcast seguitissimi come Corriere Daily e Le news di Sky Tg 24; “Storia” segue subito dopo: tra i più ascoltati l’intramontabile Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia, ma anche Storia d’Italia di Marco Cappelli. L’inversione riguarda anche il quarto e quinto posto, sale “Notizie del giorno” (tra i podcast daily news più seguiti, ANSA Voice daily e 100 secondi con Enrico Mentana), mentre scende “Calcio”, dove troviamo oltre a La Riserva, anche lo show Maracana.

La Spagna per quanto riguarda l’ascolto mantiene al primo, secondo e terzo posto le stesse categorie della lettura di gennaio, ovvero “Cultura e Società” (tra i podcast, La Noche de Dieter, format di opinioni e analisi su fatti di attualità), “Notizie”, con podcast come La Cafetera, programma quotidiano di radiocable.com, e “Salute e Benessere”, con El podcast de Cristina Mitre con interviste a esperti della cosmetica, della nutrizione e del benessere. Mentre si invertono le ultime due posizioni: al quarto posto “Cronaca Nera” (con Crímenes. El musical, podcast che fa rivivere i crimini più noti del XIX secolo al ritmo di cori e musica), al quinto “Tecnologia”, con podcast come ¿Por qué no te habré hecho caso? con Santiago Siri y Hernán Zin, dove si parla di blockchain, criptovalute e NTT con ironia e divertimento.

TOP 5 DI CATEGORIE DI PODCAST PER RICAVI ADV
Negli Stati Uniti, nel 2021 i ricavi pubblicitari nei podcast hanno registrato 1,4 miliardi di dollari; in Europa, la ricerca dello IAB Europe ha recentemente rilevato una crescita di oltre il 50% rispetto all’anno precedente per quanto riguarda le spese in digital audio advertising: segnali più che rilevanti in un mercato in continua espansione.

Scegliere su quale categoria di podcast investire di certo non è così semplice. Sono diverse le valutazioni da fare, ed è importante farsi sostenere da partner tecnologici affidabili, impegnati a supportare podcaster e media agency in queste transazioni. Va detto che spesso l’obiettivo dei buyer non è solo investire sulla categoria, ma su una determinata audience: in questo senso Spreaker sta attualmente ottimizzando il supporto alla vendita con una sempre più definita targetizzazione del pubblico di ascoltatori, non escludendo quindi la possibilità di segmentare una combinazione di più categorie basate anche sull’analisi di profili anagrafici e di interessi.

Nel frattempo, abbiamo voluto condividere la fotografia dell’attuale situazione a livello mondiale sulla nostra piattaforma, per quanto riguarda la Top 5 delle categorie di podcast sulle quali si hanno maggiori ricavi dalla pubblicità.

Emerge come la categoria “Cronaca Nera” (o “True Crime”) sia quella che raccoglie più investimenti in adv. Al secondo posto “Cultura e Società”, l’ampia categoria che al suo interno conta sia podcast narrativi sia show su temi culturali, talk su biografie, ecc. Al terzo posto troviamo “Sport”, che resta sempre una delle categorie a livello mondiale più redditizie e preferite dagli inserzionisti, al quarto “Comedy,” categoria dentro cui ricadono show comici, infine “Storia” con mini documentari, approfondimenti storico-politici, ecc.

Per scoprire quello che facciamo visitate https://www.spreaker.com.
E se volete mettervi in contatto con noi 👉 marketing@spreaker.com


📢 Per fare pubblicità alla vostra azienda o al vostro podcast su Questioni d’orecchio potete scrivere a sponsor@questionidorecchio.it

✍ Per collaborare scrivete invece ad andrea@questionidorecchio.it

💞 Qui ci sono le opzioni per sostenere economicamente la newsletter (per passare da un piano free a uno a pagamento invece bisogna cliccare qui e poi selezionare “change” accanto a “Plan”)

📱 Volete rimanere in contatto sui social? Sono su Instagram, LinkedIn, Twitter e Facebook

Share this post
I podcast geolocalizzati saranno un'alternativa al metaverso?
andreadecesco.substack.com
Comments

Create your profile

0 subscriptions will be displayed on your profile (edit)

Skip for now

Only paid subscribers can comment on this post

Already a paid subscriber? Sign in

Check your email

For your security, we need to re-authenticate you.

Click the link we sent to , or click here to sign in.

TopNewCommunity

No posts

Ready for more?

© 2022 Andrea F. de Cesco
Privacy ∙ Terms ∙ Collection notice
Publish on Substack Get the app
Substack is the home for great writing