La storia di John Modupe, i podcast su Tangentopoli e il manuale di Stefano Tumiati
I consigli di ascolto tra le novità uscite dall'11 al 17 febbraio, i consigli di lettura (la nicchia dei food podcast si sta espandendo) e il secondo appuntamento con #vitadapodcaster
Ciao! In questa nuova edizione di Questioni d’orecchio, dopo i consigli di ascolto e di lettura, trovate la seconda puntata di #vitadapodcaster, la rubrica mensile che dà spazio ai podcaster indipendenti. Questa volta tocca a John Modupe e al suo OMJ Show. Se volete candidarvi, scrivetemi un’email per parlarmi di voi e del vostro lavoro 👉 andreaf.decesco@gmail.com
I consigli di ascolto
Trent’anni fa, il 17 febbraio 1992, scoppiava Tangentopoli. Dopo Mani Pulite (🎧 Audible), sono usciti altri due podcast ben fatti e interessanti dedicati a quegli anni: Monetine e Mariuoli (🎧 sulle principali app free). Monetine, di Simone Spetia per Radio 24, racconta in cinque puntate le storie di altrettanti protagonisti dell’inchiesta (un magistrato, un avvocato, un giornalista, un politico e un imprenditore). Mariuoli, di Andrea Aimar e Emanuele Monterotti con la produzione di Gabriele Beretta e Matteo Scandolin, è la ricostruzione di Tangentopoli tappa per tappa, in sei puntate.
Il mio podcast del cuore della settimana, però, è Voci dall’Afghanistan, di Francesca Mannocchi per Chora (🎧 sulle principali app free). Mannocchi, una delle più brave giornaliste italiane, è stata - di nuovo - in Afghanistan a sei mesi dal ritorno al potere dei talebani per raccontare come vanno le cose, come si vive lì.
Un’altra bella produzione di Chora uscita in questi giorni è Spie di Enrico Franceschini e Federico Varese per Radio1 (🎧 Rai Play Sound), che in sei appassionanti puntate racconta cosa c’è dietro il mestiere di spia.
E poi c’è Via Morando 9 di Gabriele Scotti con la voce di Giuseppe Cederna (🎧 sulle principali app free). Il podcast, prodotto da Studio Raheem per il Centro Medico Santagostino, è una serie fiction in otto parti dedicata alle vicissitudini degli abitanti di un condominio immaginario.
Infine, SexPod di Morena e Ivano di Le Sex en Rose, prodotto da Rosella Pivanti, parla di sessualità in modo inclusivo e senza stigmi (🎧 Storytel). Tra i vari temi delle otto puntate compaiono i sex toys, la pornografia e Onlyfans.
Segnalo anche Lovers sugli amori del cinema (🎧 One Podcast), Inside Books su libri e letteratura (🎧 sulle principali app free) e Ritratti di famiglie sulla genitorialità (🎧 sulle principali app free).
💚 Nella nuova puntata di Parliamo di podcast, il mio meta podcast per Lifegate Radio, parlo di Monark, il Joe Rogan del Brasile. Il consiglio di ascolto invece è Il Mangiatutto di Carlo Spinelli
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Tra gli audiolibri usciti nei giorni scorsi, quelli che mi sono appuntata sono 👇
Il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago, rivisitazione fittizia della quotidianità di Gesù, con la voce di Massimo De Lorenzo (🎧 sulle principali piattaforme d’ascolto)
L’evento di Annie Ernaux, storia di una studentessa costretta ad abortire clandestinamente, con la voce di Sonia Bergamasco (🎧 sulle principali piattaforme)
Perché il patriarcato persiste di Carol Gilligan e Naomi Snider, saggio dove s’indaga la funzione psicologica del patriarcato, con la voce di Samia Kassir e Natascha Padoan (🎧 Storytel)
Guida quantistica per anticonformisti della rockstar della fisica Gabriella Greison (qui anche in veste di narratrice), guida per approcciare la meccanica quantistica (🎧 Audible)
Rock Therapy di Massimo Cotto, 344 canzoni raccontate attraverso storie e aneddoti e catalogate in base al disturbo che possono aiutare a curare, con la voce di Maurizio Fiorentini (🎧 Storytel)
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I consigli di lettura
Le agenzie di talenti mirano a fare soldi stringendo accordi di esclusiva per i podcast delle celebrità che seguono. Ma vale davvero la pena fare contratti di questo tipo?
Su Spotify ci sono delle playlist musicali che diffondono fake news sul Covid e sui vaccini. E spesso vengono promosse nella piattaforma.
«Cinque cose che ho imparato durante la pandemia come mamma e come podcaster».
L’azzeccata scomessa di Squarespace nella pubblicità nei podcast.
Quali tipologie di podcast funzionano meglio per vendere la pubblicità?
James Cridland ha messo insieme alcune utilissime slide sul mercato dei podcast.
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L’ultimo consiglio di lettura questa settimana è un libro. Si intitola Manuale audio per il podcast e lo ha scritto Stefano Tumiati, fonico e formatore (tra le realtà con cui ha lavorato di recente ci sono Chora e GOODmood). È un testo preziosissimo che ogni podcaster indipendente (ma non solo) dovrebbe avere. Dentro ci sono tutte le informazioni tecniche di cui potreste avere bisogno: come creare un home studio, quali microfoni usare, come registrare a seconda delle diverse situazioni, come fare l’editing e la post produzione eccetera. E in conclusione trovate anche le interviste ad alcuni esperti del settore.
#VITADAPODCASTER
L’Italia raccontata da un afroitaliano «piuttosto sconcertato»
Di John Modupe

Una parte che spesso dimentico di raccontare è quella dove sognavo di diventare una rockstar. Suonavo in questa band indie/alternative fra i locali della mia città.
Lo so, dire indie/alternative fa molto 2012 vero? La mia band infatti nasce proprio l’anno delle band “alternative/indie”.
L’ho già detto che sono di Parma? Non chiedetemi se conosco Bello Figo. A dire la verità, ora che ci penso, avevamo aperto una sua serata a un carnival party del 2013.
Ci chiamavamo Wet Blankets. Una band composta da un italo-nigeriano, un cileno, un montanaro e un normale parmense. Un mix che doveva portarci a diventare i prossimi Blur italiani, finché non ci siamo sciolti nel 2016.
Quello che sembrava la fine di un sogno si è rivelato uno dei momenti chiave della mia vita. Il primo maggio 2016 mi sono ritrovato ricoverato in ospedale per un intervento importante. Un tumore maligno alla caviglia che alla fine si è rivelato un “semplice” tumore benigno. Non immaginate il sollievo, ma quella è una storia per un’altra occasione.
Quel primo maggio, solo in ospedale, ho avuto l’opportunità di rivalutare la mia vita, il fallimento della mia band, il fallimento della mia pseudo-carriera universitaria (studiavo scienze politiche) e il fallimento della mia vita in generale.
Un mese dopo, preso dal podcast di Joe Rogan, ho cominciato a registrare con il mio vecchio LG L9 la prima versione di OMJ Podcast. Parlavo di MMA (mixed martial arts) perché era l’unica cosa che riuscivo a commentare senza bloccarmi ogni due secondi. Avevo bisogno di cominciare da qualche parte, insomma.
Ho intervistato diversi lottatori, anche il nostro Marvin Vettori. Pubblicavo l'audio con un fermoimmagine su YouTube. Anche quel podcast si chiamava OMJ Podcast ma non menzionavo il mio nome o le mie origini per paura di non essere preso sul serio.
Lo ammetto, ero un pochino insicuro. I podcast non li producevano neanche i bianchi nel 2016, «figuriamoci se si prendono il tempo di ascoltare la voce di un nero», pensavo.
Ho fatto quasi tre anni di test, fra podcast in inglese, ospiti dalla Nigeria, podcast a forma di sketch e tanto altro. Finché nel marzo 2019 non ho finalmente deciso di cominciare a raccontare un mondo nuovo, il vissuto della persona nera in Italia, e di farlo come avevo sempre voluto. Senza troppi filtri, con tante pause e riflessioni, tante battute divertenti e meno divertenti.
E così è nato OMJ come lo conoscete oggi. All’inizio era soltanto su YouTube, perché la versione solo audio mi sembrava troppo piatta. Sono sbarcato sulle varie piattaforme di podcast a partire dal settimo episodio.
La prima cosa a spiazzarmi è stata l’immensità di tempo e workload necessari per la realizzazione di ogni episodio. Spendevo dieci ore alla settimana per una puntata che sarebbe stata ascoltata da una ventina di ascoltatori.
Superare quell’ostacolo - dover investire così tanto tempo su un progetto creativo che ancora non aveva una collocazione o un genere - è stata la prima vera sfida. Era tutto da costruire: il linguaggio, la community, le storie, la narrazione. Dovevo creare un mondo nuovo, appunto, e far sì che qualcuno ci si potesse trovare bene.
La principale soddisfazione è vedere questo mondo costruirsi settimana in settimana. E poi vedere altri mondi paralleli al mio nascere proprio a partire dal mio, andando a ridefinire e ampliare il significato di “italiano”.
Oggi, a 140 puntate, dedico a ogni episodio dalle 25 alle 30 ore settimanali. E posso contare sull’aiuto di amici professionisti nel campo di audio/video/creativo, come Marco Casaluce, Marco Caino Marinelli, Eddie Sears, Michele Diemmi e tanti altri. Sono tutti amici conosciuti nel mondo della musica di Parma.
Ho aperto troppe parentesi inutili in questo spezzone della mia vita da podcaster. È una brutta abitudine del podcaster effettivamente. Quello che non è fra le parentesi ve lo racconto su OMJ Podcast (che è comunque pieno di parentesi).
Passo e chiudo, ciao!
