Nadeesha Uyangoda e la diversità invisibile nei podcast
La scrittrice, ideatrice di "Sulla Razza", fa il punto sui podcast che parlano di razza in Italia: «La necessità di vedere la diversità forse porterà le aziende a preferire i vodcast»
Ciò che è successo sulla Marmolada mi ha colpito profondamente. È l’ennesima prova tangibile di quello che stiamo facendo al nostro pianeta. La crisi climatica uccide da decenni, ma l’abbiamo per lo più ignorata. Finché questo caldo infernale non ha iniziato a prosciugare i nostri fiumi, sciogliere le nostre montagne, incendiare i nostri boschi, sconvolgere i nostri cieli. Questi ennesimi morti ci impongono di smetterla di limitarci a sentire. Bisogna ascoltare. E agire. Intanto prendetevi del tempo per ascoltare i suoni dei ghiacciai alpini in estinzione. È un progetto di Neunau, alter ego del sound artist camuno Sergio Maggioni, che vi avevo già segnalato qualche tempo fa. Se dovessi pensare a una ferita sonora la immaginerei così.
Ascoltare la diversità 🌹
di Nadeesha Uyangoda*
Fare il punto sulla diversità e l’inclusione nel mondo dei podcast per quanto riguarda l’etnicità è particolarmente difficile — non abbiamo né numeri esatti né statistiche che si concentrino su questa specifica fetta di mercato. Basta dare una veloce occhiata a questo rapporto di Nielsen sulla situazione negli Stati Uniti per capire che mancano i dati per impostare un’analisi puntuale dalle nostre parti.
Dunque quello che posso fare per tentare di raccontarvi a che punto siamo è partire dall’esperienza di Sulla Razza, che è stato il primo podcast in Italia a trattare la questione razziale. Ideato nel 2020, la prima stagione è uscita a partire dalla prima metà dell’anno successivo. Realizzarlo non è stato semplice, sebbene il progetto trattasse una tematica allora di tendenza.
C’erano già una manciata di show che toccavano l’argomento: possiamo nominare Vabbè Podcast (conversazioni di due afroitaliani su tutto e niente) o Radici (un racconto della giornalista Cristina Giudici sui nuovi italiani - quest’ultima espressione è anche il titolo di una produzione Rai Radio 1). Sulla Razza si colloca su un piano diverso: è un podcast divulgativo che nasce indipendente e con l’idea di portare dietro il microfono e all’interno della produzione soggetti razzializzati (dalla scrittura, alla registrazione, passando per l’illustrazione).
La maggior parte dei podcast sull’argomento che sono arrivati successivamente sono stati realizzati all’interno di format consolidati (Equalitalk-Razzismo made in Italy di Irene Facheris con Bellamy), o molto più spesso commissionati da organizzazioni/associazioni vicini alla tematica (Parole nuove di OIM o Ci cadono le braccia! di CRIC con il contributo dell’UNAR).
Avvicinare i brand ai podcast, per renderli economicamente sostenibili ma gratuitamente fruibili, non è invece semplicissimo, farlo per un podcast sulla questione razziale lo è anche di meno. La sensazione è che un brand possa accettare di investire su un prodotto di questo genere quando c’è un ritorno di valore in termini di immagine. Il che avviene quasi sempre quando la diversità è immediatamente visibile — ma la diversità, da un punto di vista meramente estetico, è del tutto assente nel podcasting tradizionale.
Questo, secondo me, fa sì che a sponsorizzare le conversazioni sulla questione razziale siano i brand che hanno già sviluppato una sensibilità al tema o abbiano implementato azioni volte a combattere le discriminazioni razziali (come nel caso di Juventus con Sulla Razza). La necessità di vedere la diversità, unita a una convergenza tra podcast e video, porterà forse le aziende a preferire i vodcast che trattano i temi della razza (lo ha già fatto Spotify con New G) piuttosto che i classici podcast.
Ho aperto questa riflessione lamentando la mancanza di dati perché fa sì che quando si propone un podcast sulla marginalità a un produttore, la risposta possa essere «Ne abbiamo già uno, non c’è mercato per un altro, non sarebbe abbastanza appetibile nel nostro catalogo». Il problema però non è l’assenza di un mercato, ma che il mondo del podcasting — come tutti i rami della produzione culturale — tende a omologare la narrazione ai gusti di chi ne fa parte, riducendo o azzerando gli spazi di identificazione per chi vive i margini.
*Nadeesha Uyangoda è autrice del libro L'unica persona nera nella stanza (66thand2nd, 2021), con cui ha vinto diversi premi, e ideatrice e conduttrice di Sulla Razza (Juventus / Undermedia), un podcast che traduce parole e concetti sulla questione razziale dal contesto angloamericano alla società italiana. Ha scritto e scrive per media nazionali e stranieri e Collabora con L’Ufficio Reti e Cooperazione Culturale del Comune di Milano.
Due notizie da Spotify 👌🏻
In Italia e in altri 14 Paesi è partito RADAR For Podcasters, programma per supportare e valorizzare creator e podcaster emergenti. Ogni tre mesi verranno selezionati due o tre creator tra i milioni che usano Anchor. I loro podcast saranno inseriti nelle playlist editoriali di podcast, nei Community Hub e nel RADAR Hub, la playlist dedicata ai podcast emergenti.
La società sta testando nuovi strumenti per registrare, modificare e pubblicare podcast direttamente dall'app principale, senza dover passare da Anchor. La funzione è stata introdotta in anteprima in Nuova Zelanda.
Un dato da tenere a mente: 50,7% 😯
È la percentuale di crescita delle spese pubblicitarie nell’audio digitale in Europa nel 2021 rispetto al 2020, per un totale di 700 milioni di euro. Lo ha rilevato IAB Europe (associazione che si occupa di pubblicità e marketing digitale), segnalando come nessun altro formato di adv sia cresciuto tanto.
L’Astrovan Tour è in partenza 🛸
Chi mi legge da un po’ sa quanto sia fan di C’è vita nel grande nulla agricolo e delle persone che ci sono dietro (per sapere di che cosa sto parlando leggete Johnny Faina qui). Se non lo avete mai ascoltato, rimediate al più presto: vi renderete conto del livello di genialità che c’è in ballo.
Ve ne parlo di nuovo per raccontarvi l’ennesima genialata. La squadra del Triangolo delle Bermuda Padana ha organizzato un Astrovan Tour nelle lande zanzarifere del nord Italia. Tra l’8 e il 15 luglio Johnny Faina, Gianluca Dario Rota, Hollyspleef e Feduzzi si sposteranno nelle provincie di Bologna, Piacenza, Genova, Asti, Monza, Padova, Ferrara e Ravenna a bordo di un Westfalia Club Joker per realizzare un live podcast itinerante.
Durante ogni serata il pubblico parteciperà alla creazione di un nuovo episodio dal vivo, con l’aiuto del Generatore Automatico di Puntate di C’è vita nel Grande Nulla Agricolo? (che combinerà casualmente personaggi, situazioni e fenomeni paranormali).
Tutti gli eventi sono gratuiti. Per avere ulteriori dettagli e prenotarvi (i posti sono limitati!) cliccate qui.
📢 Per fare pubblicità alla vostra azienda o al vostro podcast su Questioni d’orecchio potete scrivere a sponsor@questionidorecchio.it
✍ Per collaborare scrivete invece ad andrea@questionidorecchio.it
💞 Qui ci sono le opzioni per sostenere economicamente la newsletter (per passare da un piano free a uno a pagamento invece bisogna cliccare qui e poi selezionare “change” accanto a “Plan”)
📱 Volete rimanere in contatto sui social? Sono su Instagram, LinkedIn, Twitter e Facebook
Create your profile
Only paid subscribers can comment on this post
Check your email
For your security, we need to re-authenticate you.
Click the link we sent to , or click here to sign in.