"Questioni d’orecchio", una newsletter di Andrea F. de Cesco

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Un italiano su sei ascolta gli audiolibri. Per molti sono un antidoto contro la solitudine e l'insonnia

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Un italiano su sei ascolta gli audiolibri. Per molti sono un antidoto contro la solitudine e l'insonnia

È quanto emerge da una ricerca Nielsen commissionata da Audible. Trovi poi le notizie della settimana, la risposta di Lagonegro alla domanda "Quando deve durare un podcast?" e i consigli d'ascolto

Andrea F. de Cesco
May 12, 2021
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Un italiano su sei ascolta gli audiolibri. Per molti sono un antidoto contro la solitudine e l'insonnia

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Ciao! Io sono Andrea Federica de Cesco e questa è Questioni d’orecchio, il mio spazio settimanale dedicato a podcast, audiolibri e altri contenuti audio.
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Lo stato degli audiolibri in Italia

Anno dopo anno il numero di audiolettori in Italia continua a crescere. Oggi sono l’11% in più rispetto al 2020, per un totale di 10 milioni di ascoltatori. Ossia, un italiano su sei. E la larga maggioranza (88%) dice di apprezzare anche i podcast. Questi dati provengono da una recentissima ricerca di NielsenIQ commissionata da Audible Italia e presentata in occasione dei cinque anni dall’arrivo di Audible nel nostro Paese. Dello studio ho scritto nei giorni scorsi sul Corriere della Sera. Questa infografica di Audible riassume i risultati principali:

Tre sono i dati che mi hanno colpito di più (il primo non è riportato nell’infografica qui sopra):

  • Circa la metà degli audiolettori mentre ascolta non fa altro, indice della grande attenzione che dedica a ciò che sta ascoltando (l’ascolto è infatti un’attività che richiede concentrazione). 

  • Il 43% degli audiolettori considera gli audiolibri un aiuto contro la solitudine.

  • Il 40% li ascolta come antidoto all’insonnia.

Ancora una volta abbiamo la conferma di quanto profondamente l’audio riesca a penetrare nella nostra mente, nella nostra intimità. L’audio ha un potere taumaturgico e demiurgico al tempo stesso: può lenire gli animi e creare mondi. Se non è magia questa…


Le notizie della settimana in breve

  • Audible e AID (Associazione Italiana Dislessia) hanno stretto una partnership incentrata sul potere della voce e dell’ascolto come mezzo di avvicinamento alla lettura per le persone con disturbi specifici dell’apprendimento (che in Italia sono circa due milioni). La prima iniziativa legata a questa collaborazione si chiama “Mille vite in un libro: leggere con le orecchie per esplorare il mondo”, un ciclo di quattro eventi online (sui canali Facebook e YouTube di AID) durante i quali attori e doppiatori professionisti che collaborano con Audible leggono ad alta voce brani tratti da grandi libri di narrativa. La seconda iniziativa è un progetto di educazione all’ascolto di testi registrati, dedicato in una prima fase sperimentale agli insegnanti e agli studenti (e alle rispettive famiglie) di quattro scuole in Italia, poi strutturato in una piattaforma di formazione destinata ai docenti dell’intero territorio nazionale.

  • Gli utenti Spotify possono ora condividere la parte di un episodio di un podcast che preferiscono. Per farlo, basta toccare il pulsante "condividi" durante l'ascolto dell'episodio, utilizzare la funzione "passa alla condivisione" per estrarre la parte di contenuto che vuoi far ascoltare e selezionare la piattaforma su cui si desidera condividere il contenuto. 

  • Nell’ultimo trimestre il 44% dei nuovi abbonati digitali del New York Times (134 mila su un totale di 301 mila) è arrivato da prodotti del giornale che non hanno a che fare strettamente con le notizie. Tra questi oltre alla cucina e ai giochi c’è l’audio. In genere, la percentuale di nuovi abbonati derivanti da prodotti non legati al business principale delle notizie si aggira intorno al 25-35%. Il totale degli ascoltatori del Times, inclusi quelli di The Daily, è cresciuto del 30% nel primo trimestre 2021 rispetto all'anno scorso, in gran parte grazie all'aggiunta di nuovi podcast.

  • Sono stati annunciati i candidati finali per i trenta Peabody Awards di quest’anno, che verranno assegnati a giugno (i Peabody premiano ogni anno le eccellenze nelle trasmissioni radiofoniche e televisive a livello internazionale). Tra le categorie “intrattenimento”, “bambini/giovani”, “notizie”, “documentari” e “servizio pubblico” ci sono otto podcast e trasmissioni radiofoniche, tra cui lo splendido Floodlines di The Atlantic.

  • È emerso un sondaggio di Netflix relativo a un potenziale progetto chiamato N-Plus, che - qualora venisse lanciato - potrebbe includere playlist di show vari, contenuti dietro le quinte e podcast in qualche modo correlati agli show.

  • Nostalgia dei viaggi? Stuart Fowkes, creatore e curatore di Cities and Memory (progetto artistico globale dedicato alle registrazioni sul campo e ai suoni), ha lanciato la più grande collezione al mondo di suoni legati ai viaggi, per trasportare gli ascoltatori nel mondo degli aeroporti, delle stazioni, dei taxi, dei tram, degli autobus, dei traghetti, dei tuk tuk, delle funicolari etc. in un momento in cui aumentano le speranze che le restrizioni per i viaggi internazionali vengano meno. Until we travel copre 51 Paesi e territori e vi hanno contribuito oltre 250 artisti del suono e musicisti dal mondo intero.

  • Marco Cappelli ha appena pubblicato per Solferino il saggio Per un pugno di barbari. Come Roma fu salvata dagli imperatori soldati. Il libro, che si concentra sulla “crisi del III secolo”, deriva dal podcast di Cappelli Storia d’Italia, unico italiano premiato come Best non-English podcast dei Discover podcast awards 2020. Cappelli, nato 40 anni fa in Abruzzo, si è laureato in Bocconi e lavora a Bruxelles nel marketing di un’azienda americana. La sua grande passione da sempre è la storia, che non ha mai smesso di studiare.


L’angolo di Clubhouse

Innanzitutto, la notizia: Clubhouse è finalmente disponibile anche per Android, ma al momento soltanto negli Stati Uniti. Gli utenti italiani possono pre-registrarsi, cercando l’app sul Play Store e attivando la notifica per l’avviso istantaneo al rilascio. 
Ma ancora più interessanti mi sembrano due articoli che ho letto nei giorni scorsi. Il primo, su The Lily, racconta come l’app sta diventando una fonte di sorellanza spirituale per migliaia di donne musulmane in tutto il mondo, che partecipano a stanze dedicate a vari aspetti del Ramadan (inclusa la preghiera). Nel secondo, sul Time, si spiega invece come la comunità ebraica globale sta sfruttando sempre di più le potenzialità di Clubhouse: migliaia di ascoltatori e oratori, tra cui alcune celebrità, si sintonizzano regolarmente in occasione di eventi settimanali come lo Shabbat o di lunghi discorsi dei sopravvissuti all'Olocausto.
Ancora una volta è evidente quanto la forza della voce sia in grado di creare legami e intimità.


Quanto deve durare un podcast?

Di Mirko Lagonegro, cofondatore e ceo di Digital MDE

È la domanda che mi sono sentito fare più spesso in questi sette anni di lavoro nel digital audio: quando capita, rispondo: «Un podcast non deve durare. Può durare. Dipende dal tempo necessario a trasferire un contenuto di valore per chi ascolta». Non è che voglio eludere la domanda, è che mi preme attirare l’attenzione sul fatto che nel contesto on-demand non è necessario far “durare” un contenuto un tempo predeterminato, ché mica stiamo riempendo uno “slot” in un palinsesto lineare. Bisogna invece assolvere a una precisa funzione entro il tempo che l’ascoltatore è disposto a investire per ascoltarlo. Dopo averne prodotti più di 600, e avendo pertanto avuto modo di analizzare i comportamenti degli utenti subito dopo l’ascolto (è il Digitale, bellezza! ☺), come tanti sono arrivato a comprendere alcune “costanti”, quasi delle regole di questo formato di comunicazione.

  1. La prima è che bisogna avere rispetto del tempo di chi ci ascolta, la vera risorsa scarsa della nostra epoca. Con tutte le possibilità che abbiamo di fruire di contenuti di ogni genere, la conquista dell’attenzione è la “vera” sfida a cui tutti i creator sono chiamati, podcaster inclusi, ovviamente. E quindi, non si deve far perdere tempo agli ascoltatori, meno che mai tirarla per le lunghe. Avete presente quei podcast che dopo cinque minuti ancora non so né chi parla, né di cosa parla? Ecco. Poi, essere “densi”, dare il massimo del valore nel minor tempo possibile.

  2. Da ciò discende la seconda “regoletta”: partire forte. Credetemi, è letteralmente vitale. Già quelli bravi si perdono percentuali di ascoltatori a doppia cifra nei primissimi momenti, figurarsi se si allunga il brodo... Questo perché contrariamente alla radio, dove si ha più seguito al termine di un programma anziché all’inizio, nel podcast è esattamente all’opposto: la sfida è far rimanere quante più persone all’ascolto.

  3. Da qui, la terza costante: il “nostro” podcast ha una funzione chiara per gli utenti? Possono capire immediatamente qual è il beneficio che avranno ascoltandolo? Perché dovrebbero farlo? 

Insomma, la durata è una caratteristica di un podcast conseguente ad altri ben più importanti fattori: la presenza di un contenuto “denso”, di chiaro valore per chi ascolta e la cui funzione è immediatamente comprensibile. È quello che accumuna tanto i microcast di cui ha scritto da par suo Andrea la settimana scorsa quanto The Daily (45 minuti medi, ma ci lavora un team di una ventina di persone), Polvere (tra i 30 e i 45 minuti: è una storia, la durata è una conseguenza del flow narrativo, mica l’incontrario!) o le puntate di The Joe Rogan Experience, capaci di durare anche tre ore.

Quindi, la prossima volta che vi chiedono «Ma quanto deve durare un podcast?», rispondete come è solito rispondere James Cridland, uno dei più grandi esperti di digital audio al mondo:

Un podcast deve durare esattamente quanto deve durare, non un secondo di più.

Facile, no?


Consigli di ascolto: i podcast

  • La maternità è un tema controverso. C’è chi la desidera ma ne teme gli ostacoli (alla propria libertà, alla carriera). C’è chi non ci pensa nemmeno e sta bene così. C’è chi la considera il fine di ogni donna. Chi chi la agogna ma deve rinunciarci. Mama non mama, podcast del Corriere della Sera condotto dalla vicedirettrice vicaria Barbara Stefanelli, s’inserisce in questo dibattito per mettere in evidenza un’altra prospettiva: essere madri o meno può e dev’essere una scelta da compiere in libertà, anche rispetto alle modalità di essere madri. Stefanelli lo fa emergere attraverso sette puntate da 40 minuti l’una, sette dialoghi sulle maternità (volutamente al plurale) in cui dà voce a donne che l’hanno affrontata e la affrontano in modi molto diversi. Si va dal racconto delle difficoltà dei primi mesi post partum dell’attrice, conduttrice e cantante Lodovica Comello, madre a 29 anni, alla scelta convinta e felice della giornalista Lilli Gruber di non fare figli. Passando - fra le altre - per Carmen Consoli, madre single grazie alla fecondazione assistita, e alla decisione di adottare un bambino di Maria De Filippi. Il podcast, prodotto da Carlo Annese con Piano P e distribuito da Audible, è stato scritto da Stefanelli e Alessandra Coppola. Le musiche sono della cantautrice, compositrice e musicista Andrea Mirò.

  • Il true crime è uno dei generi di podcast più amati, in Italia e nel mondo. Audible ha da poco lanciato una nuova serie, prodotta da The Biplano Team, che rientra in questa categoria (e che mi sta piacendo moltissimo). Si chiama Delitti di lusso e si occupa di dieci gravi fatti di cronaca realmente accaduti che ebbero come protagonisti personaggi influenti, ricchissimi e privilegiati. Gli individui al centro della serie, appartenenti a famiglie aristocratiche o dell’alta società (come il miliardario Michael Rockefeller o l'editrice multimilionaria Ida Wood), sono in alcuni casi vittime e in altri carnefici. E qui, all’interno di una cornice narrativa in terza persona, raccontano in prima persona la loro storia, lasciando all'ascoltatore l’ultimo giudizio su casi mai del tutto chiariti. I testi sono di Stella Fabiani, studio manager, project manager e producer per The Biplano Team. Le voci sono invece degli attori Fabio Pappacena, Emanuele Maria Basso e Gaia Benassi. Il sound design e le musiche di Alessandro Melis, compositore e sound designer di Biplano Studio.

    P.s. Su Audible è da poco disponibile un’altra serie true crime, 11 Frammenti. È opera del collettivo giornalistico Lorem Ipsum, con la voce del giornalista Nicola Campagnani e le sonorità di Zugwang. Gli 11 frammenti sono quelli in cui si frantumò il proiettile che colpì alla testa la studentessa Marta Russo il 9 maggio del 1997 nella Città Universitaria della Sapienza, a Roma. Ma sono anche gli 11 protagonisti che ruotano intorno a questo caso tuttora irrisolto, raccontato anche nel podcast Polvere di Chiara Lalli e Cecilia Sala.

  • Senza perdere il filo è un podcast della casa editrice Sperling & Kupfer che offre una serie di riflessioni verso un nuovo inizio, dopo la cesura rappresentata dal Covid. «Come il filo di Arianna conduce Teseo fuori dal labirinto, oggi la voce dei narratori può aiutarci a immaginare un futuro dopo avere sconfitto il terribile Minotauro che il mondo si trova ad affrontare», recita all’inizio di ogni episodio uno speaker, Luca Carano (che ha curato anche il sound design e la realizzazione dell’intero progetto). Gli episodi sono sette (i primi tre sono già disponibili sulle app d’ascolto free, altri due verranno pubblicati il 17 e gli ultimi due il 24) e consistono in monologhi della durata di un quarto d’ora circa. I protagonisti sono sette autori di Sperling & Kupfer esperti di tematiche diverse: Sara Rattaro, Claudio Pelizzeni, Federica Gasbarro, Guido Marangoni, Francesca Vecchioni, Andrea Maggi e Annalisa Monfreda. L’iniziativa nasce all’interno dell’undicesima edizione del programma internazionale Nudge Global Impact Challenge e ha come filo conduttore la sostenibilità. Non a caso tutte le puntate si ispirano ad alcuni dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Onu.

    P.s. Di Luca Carano, che oltre a fare podcast lavora come pilota d’aerei, puoi ascoltare anche Dentro, serie fiction con Matilda De Angelis e Federico Cesari sulla storia di due coinquilini bloccati in casa a causa del Covid. Per Sperling & Kupfer Carano ha pubblicato un libro, anch’esso titolato Dentro, che rappresenta il seguito dell’audioserie.

Consigli di ascolto: gli audiolibri

  • Sono trascorsi 13 anni dalla pubblicazione de Le Fiabe di Beda il Bardo. Chi ha letto la saga di Harry Potter probabilmente sa di cosa si tratta: una raccolta di cinque storie per giovani maghi e streghe, scritte dal fantomatico Beda il Bardo nel XV secolo. Il libro è menzionato nel settimo e ultimo volume della saga di J. K. Rowling, Harry Potter e i Doni della Morte. Si racconta che Albus Silente donò a Hermione Granger una copia corredata dei suoi commenti. Nella realtà la raccolta è opera di Rowling stessa, che la scrisse dopo Harry Potter e i Doni della Morte. I guadagni della vendite andarono in beneficienza. E lo stesso vale per almeno il 90% dei proventi derivanti dall’audiolibro, prodotto da Pottermore Publishing. La traduzione in italiano è appena approdata su Audible, con le magnifiche voci di Roberta Greganti, Riccardo Rossi, Angelo Maggi, Viola Graziosi, Esther Elisha, Francesco Pannofino (il doppiatore di Hagrid nei film di Harry Potter, nonché il narratore degli audiolibri della saga) e Tezeta Abraham. [Durata: un’ora e 34 minuti]

  • Nei mesi scorsi si è parlato molto e piuttosto bene de La figlia unica della scrittrice messicana Nettel Guadalupe. Il romanzo racconta le sfumature della maternità e i diversi modi possibili di essere famiglia attraverso l’intreccio delle vite di tre donne. Laura e Alina si sono conosciute a Parigi quando avevano vent’anni e sono poi tornate in Messico. Laura, la voce narrante, sta finendo la tesi di dottorato. Alina invece è rimasta incinta. Laura vorrebbe fargliene una colpa, ma subito s’innamora dell'essere che cresce dentro l’amica. E infine c'è Doris, madre sola di un figlio difficile che inaspettatamente conquista il cuore di Laura. La versione audio, edita da Emons e disponibile sia su Audible sia su Storytel, è narrata dall’attrice Elena Radonicich. [Durata: cinque ore e 56 minuti]

  • Kazuo Ishiguro è un celebre scrittore britannico di origine giapponese che nel 2017 ha vinto il premio Nobel per la letteratura «perché, nei suoi romanzi di grande forza emotiva, ha svelato l’abisso sottostante il nostro illusorio senso di connessione con il mondo». Ieri, l’11 maggio, è uscita l’edizione italiana di Klara e il sole, il primo libro che Ishiguro ha scritto dopo avere ricevuto il Nobel. Klara è un modello sofisticato di Amico Artificiale: seduta in vetrina sotto i raggi del Sole, osserva il mondo di fuori e aspetta di essere acquistata e portata a casa. Promette di dedicare i suoi straordinari talenti di androide B2 alla persona che la sceglierà. Le terrà compagnia, la proteggerà dalla malattia e dalla tristezza, e affronterà per lei l’insidia piú grande: imparare tutte le mille stanze del suo cuore umano. L’audiolibro (il primo in italiano di un romanzo di Ishiguro), edito da Mondadori, è già disponibile su Audible con la voce dell’attrice Chiara Leoncini. [Durata: nove ore e 45 minuti]

    P.s. Segnalo anche gli audiolibri di SanPa di Fabio Cantelli Anibaldi (su Audible), Un minuto d’arte di Daniela Collu alias Stazzitta (su Storytel e su Audible) e Le parole sono importanti di Marco Balzano (su Storytel e su Audible).


Per oggi è tutto. Se ti va puoi scrivermi ad andreaf.decesco@gmail.com: rispondo sempre. Ma mi trovi anche su Instagram, Facebook e Twitter. A mercoledì prossimo!

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